Il sogno di Jasmine Paolini prosegue. Sempre più grande, sempre meno proibito. L’azzurra batte Sorana Cirstea con il punteggio di 6-2 7-6 ed è in finale nel WTA 1000 di Dubai. La tennista toscana è la quarta italiana a raggiungere l’ultimo atto in un torneo di questa categoria, dopo Flavia Pennetta ad Indian Wells nel 2014, Camila Giorgi a Montreal nel 2021 e Sara Errani a Roma nel 2014, delle quali le prime due vinsero poi il titolo. Oltre alla sua prima finale in un WTA 1000, Paolini è già sicura di portarsi a casa anche il best ranking, ovvero la posizione numero 16 della classifica mondiale. Domani alle 16 dall’altra parte della rete ci sarà Anna Kalinskaya, che ha sbarrato la strada alla numero 1 al mondo Iga Swiatek, estromettendola con un 6-4 6-2 piuttosto netto. La giocatrice russa ha recentemente sconfitto l’allieva di Renzo Furlan negli ottavi di finale dell’Australian Open, in due set, per 6-4 6-2.
Brava prima nel dominare il match, e poi nel reagire quando la partita si era decisamente complicata, ad un passo dal terzo set, Paolini. Un vantaggio di 6-2 4-2 40-15, e successivamente un match point sul 5-4, sono occasioni che potevano pesare e non poco sul morale della 28enne di Castelnuovo di Garfagnana, sapendo oltretutto che Cirstea ieri aveva fatto anche di meglio come rimonta, annullando sei match point a Vondrousova e recuperando uno svantaggio di 6-2 5-1. Jasmine ha però mantenuto il coraggio, ha annullato a sua volta sei set point ed ha fermato la seconda rimonta consecutiva della rumena. Non bisogna farsi ingannare dal nome, non ancora troppo conosciuto, di Kalinskaya (seconda qualificata a raggiungere la finale in un WTA 1000). La sfida di domani sarà molto, molto complicata, come dimostra il precedente di Melbourne, e perchè non si batte Swiatek per caso. La polacca è tornata ad essere troppo fallosa, è vero, ma la russa è una giocatrice in ascesa, e con i nervi i saldi.