Iga Swiatek, approfittando della cancellazione dal ranking Wta di Ashleigh Barty e grazie alla vittoria al secondo turno contro Golubic, da lunedì 4 aprile diventerà la 28esima numero 1 Wta. Si tratta della prima polacca a conseguire un risultato così prestigioso. Iga ha ottenuto un inizio di stagione molto importante: detiene un bilancio di 21 vittorie a fronte di 3 sole sconfitte; il numero così alto di successi si è tradotto nelle vittorie dei Wta 1000 di Doha e Indian Wells, senza dimenticare la semifinale raggiunta in Australia ad inizio anno.
In conferenza stampa, la polacca, in seguito alla vittoria su Golubic che le ha assicurato questo risultato, ha dichiarato che per lei il raggiungimento della prima posizione mondiale è un qualcosa di inaspettato, avendo avuto poco tempo per metabolizzare la vittoria di Indian Wells della settimana scorsa, che le ha permesso di diventare numero 2.
Se andiamo a guardare la Race (ovvero i punti ottenuti da inizio 2022), Swiatek ha 2985 punti; la seconda è Maria Sakkari con 1610. E’ vero, siamo ad inizio anno, ma la sensazione è che, a meno di clamorose cadute o infortuni da parte della polacca, difficilmente la stessa cederà lo scettro. Il ritiro della Barty ha causato sicuramente un vuoto incolmabile: non dimentichiamo che la giocatrice australiana ha detenuto un record di settimane consecutive da numero 1 al mondo pari a 113, più altre 7 per un totale di 120. Un primato così lungo non si vedeva dai tempi in cui Serena Williams era ancora la giocatrice più forte di assoluto (da febbraio 2013 a settembre 2016 per 186 settimane).
A partire dal 12 settembre 2016 fino al 23 giugno 2019 infatti, hanno conquistato la vetta Wta ben 6 giocatrici: Kerber, Pliskova, Muguruza, Halep, Wozniacki e Osaka. Insomma, in poco meno di 3 anni ci sono stati 6 cambi al vertice della prima posizione mondiale, a dimostrazione della incertezza che aleggia in questo momento intorno al tennis femminile, dal momento in cui Serena Williams, per questione di anagrafe, ha dovuto giocare sempre meno.
Iga Swiatek, a mio avviso, può rappresentare una degna sostituta del dominio incontrastato di Barty in questi tre anni: gioca un tennis molto pulito, sempre alla ricerca di vincenti sia di diritto che di rovescio, ha una velocità di palla che forse solo Osaka riesce ad avere, ma soprattutto rappresenta una tennista completa in grado di dominare su tutte le superfici. Tutti infatti ricordano la conquista del suo primo e finora unico Slam al Roland Garros 2020, dove la polacca non perse neanche un set; l’anno scorso, sempre sulla terra battuta, conquistò il Wta di Roma, rifilando un doppio bagel alla Pliskova (6-0,6-0). Ma il suo gioco si adatta molto bene anche sull’erba: nel 2018 infatti conquistò lo Slam juniores a Wimbledon.
Quindi, date le premesse, considerando la completezza di Swiatek, esiste la possibilità che qualcuna possa contrastare questo suo dominio, almeno nel breve-medio periodo? E se esistesse, chi potrebbe estrometterla? Sakkari, Sabalenka, Muguruza, Kontaveit? Rappresentano delle alternative valide?
La chiosa di queste domande retoriche è che, a mio avviso, i nomi che ho appena citato, difficilmente possano rappresentare un problema per la polacca, vista anche la discontinuità che ha accompagnato queste giocatrici nel corso della loro carriera; e non rappresenta un caso il fatto che le medesime siano state eliminate subito da Miami.
L’unica giocatrice, a cui ho accennato sotto le righe precedentemente, che può ostacolare il dominio di Swiatek, almeno sul cemento, è Osaka, capace di vincere 4 Slam, tutti sul cemento (2 Australian Open e 2 Us Open): tuttavia, la giapponese, a causa di problemi personali, nell’ultimo anno ha giocato sempre meno, scivolando quasi fuori dalla top 100. Nonostante ciò, dal momento in cui è rientrata, ha mostrato ottimi segnali, soprattutto in questo torneo a Miami. Quindi, se tornerà ai suoi livelli, potrebbe sicuramente tempestare Swiatek.
Da qui è tutto, a voi la linea.
di Donato Marrese