Swiatek si ferma a 37, Cornet fa l’impresa e va agli ottavi

La francese gioca una partita solidissima e si impone meritatamente per 6-4, 6-2. Prestazione a dir poco sottotono per Iga che chiude con trentatré gratuiti. Di Valerio Bianchi

Se il campo numero 1 di Wimbledon è noto come ‘Cimitero dei Campioni’, evidentemente, un motivo c’è. Serviva l’aiuto di qualche maledizione per battere Iga Swiatek, che quest’anno ha stracciato ogni record con un’impressionante striscia di 37 partite vinte consecutivamente in tour.

E sicuramente, serviva anche un’avversaria che sa come si ferma una campionessa: con la vittoria odierna Cornet sale infatti 4-3 in carriera nei match contro le numero 1 (le precedenti tre vittorie erano arrivate tutte contro Serena Williams, di cui una nel 2014 proprio qui a Londra), bilancio più che notevole per una tennista che non è –ancora – mai approdata nella top 10.

Che oggi non fosse aria per la polacca lo si è capito sin dalle prime battute: una versione insolitamente fallosa della numero 1 e visibilmente infastidita dal vento andava infatti sotto 0-3 subendo un doppio break. Superato lo shock iniziale Swiatek è stata capace di rimontare uno dei due break ma non entrambi, anche grazie a una Cornet per nulla in vena di regali, solida difensivamente e pungente quando toccava a lei spingere, finendo per perdere il primo parziale per sei giochi a quattro.

Iga Swiatek mentre coccola il suo secondo trofeo del Roland Garros (Cedric Lecoq, FFT)

Il secondo set si è aperto con una grande illusione: Iga è sembrata ritrovare la concentrazione e si è portata avanti per 2-0, lasciando presagire l’avvio della rimonta. Nulla di più sbagliato: la francese ha continuato a proporre il suo tennis senza mostrare minimi segni di scoramento, mentre Swiatek è tornata quella poco centrata, per usare un eufemismo.

Il dato finale parla di ben 33 errori gratuiti da parte sua, contro gli appena 7 della francese. Iga ha quindi terminato il match senza più fare un game. 6-4, 6-2 il punteggio finale dunque, con la numero 1 che negli ultimi due giochi sembrava con la testa già altrove, ma che non è mai apparsa nervosa e dopo la stretta di mano si è comunque fermata a dispensare autografi ai tifosi presenti in prima fila.

Come leggere questo risultato? Sicuramente c’è da rendere merito a una tennista in forma e molto pericolosa su questa superficie come Alize Cornet, reduce dalla semifinale a Bad Homburg e che ora può senz’altro sognare di spingersi avanti nel tabellone londinese. Dall’altra parte, la sconfitta di Swiatek non giunge come una sorpresa assoluta, dopo due prestazioni poco convincenti nei primi turni contro Fett e Pattinama Kerkhove (con l’olandese n.138 al mondo aveva anche lasciato per strada un set); c’è però da dire che l’apparente avversione all’erba sembra maggiormente di natura mentale che non tecnica. 

Bisogna anche ricordare che la polacca si è presentata a questi Championships senza aver disputato alcun torneo di avvicinamento. Forse questa non sarà mai la sua superficie prediletta, ma è probabile che, con qualche piccolo accorgimento, alle prossime edizioni di Wimbledon Iga sarà saldamente lì nel novero delle favorite.

Il dato, per ora, è che giunge a termine una serie incredibile di vittorie: 37, come ricordato in apertura, che hanno portato la Swiatek ad alzare il titolo a Doha a febbraio, per poi completare il Sunshine Double (ossia il trionfo consecutivo a Indian Wells e Miami), e successivamente la triade Stoccarda-Roma-Parigi – in ordine cronologico e di importanza crescente – sull’amata terra rossa. E c’è da credere che la lista per quest’anno non sia finita: nei prossimi mesi, c’è da starne certi, Iga punterà a ristabilire il suo dominio sul cemento americano. Prima, però, il meritato riposo.

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