Molti se la ricordano per la bellissima e rocambolesca finale contro Angelique Kerber vinta 5-7 6-3 7-5 sull’erba del Premier di Eastbourne nel 2012. Allora l’austriaca Tamira non aveva ancora compiuto 22 anni e quel titolo, il terzo e più importante della sua carriera, sembrava essere solo il trampolino di lancio per una lunga carriera di successi, vista la qualità di gioco dimostrata soprattutto sui verdi prati di Wimbledon, dove nel 2011 e quell’anno era riuscita a replicare un quarto di finale.
Purtroppo il destino ha avuto altri programmi per la tennista di Dornbirn, che da allora ha combinato ben poco, soprattutto a causa di infortuni e problemi di salute che le hanno impedito di rimanere nel circuito per molto tempo. Negli ultimi due anni, Paszek ha giocato appena tre tornei (l’ultimo lo scorso aprile, nell’Itf di Wiesbaden, in Germania, dove perse al primo turno contro la Zavatska, preceduti da altri due Itf a inizio 2017, dove è sempre stata sconfitta al primo turno). Eppure Paszek, a 28 anni non ha intenzione di mettere la parola fine alla propria carriera, come ha rivelato di recente ai media austriaci di ORF: “Ho pensato spesso di andare in pensione, ma ogni volta che vado a Wimbledon, anche solo da spettatrice, mi rendo conto che vale la pena provare a gareggiare di nuovo. Ho avuto spesso problemi di motivazione perché sono insorti costanti battute d’arresto: dopo che hai investito anni, tempo e tante ore di fatica per tornare e poi sopraggiungono i soliti problemi, è chiaro che alla fine si ha meno spinta ad andare avanti. Però voglio riprovarci: questo in ogni caso sarà il mio ultimo comeback, voglio che tutti lo sappiano”. Al momento la data del suo rientro non è ancora stata decisa ufficialmente, ma ha rivelato che potrebbe tornare a febbraio o a marzo.
Paszek, austriaca dal passaporto canadese, ha un best-ranking alla 26esima posizione mondiale ottenuto l’11 febbraio 2013. Dopo aver conquistato le finali juniores di Wimbledon 2005 e degli US Open 2006, ha vinto il suo primo titolo Wta ad appena 15 anni a Portorose (Slovenia) contro la nostra Maria Elena Camerin. Il suo primo grande scalpo avviene nel 2008 ai Canadian Masters quando, appena 17enne, sconfisse l’allora numero 1 del mondo Ana Ivanovic. Negli ultimi anni è stata colpita da vari malesseri, come un’infiammazione alle tonsille (per cui si è dovuta sottoporre a un’operazione) e dei problemi cronici di sinusite. Il male che più l’ha debilitata, però, è la cosiddetta nevralgia del trigemio, un serio problema al sistema nervoso che coinvolge i nervi del viso. “Era un dolore acuto, come se qualcuno ti stesse accoltellando il volto – ha raccontato circa un anno fa al sito ufficiale Wta -, ci sono tre punti nevralgici: uno sopra l’occhio, uno tra la guancia e il naso e un terzo sotto il mento; io avevo i primi due. Dipende da tanti fattori: il vento, il meteo, i livelli di stress, tutto influisce”. Paszek però non ha mai perso la speranza, motivata anche dall’esempio delle colleghe tornate nel tour dopo aver avuto seri problemi di salute: “Tutti noi abbiamo ammirato il ritorno di Venus, – ha spiegato nell’intervista alla Wta – o come Vicky Duval e Alisa Kleybanova abbiano sconfitto il cancro. Tutto questo genere di cose mi è stato di grande supporto, insieme alla mia famiglia e ai giocatori con i quali ho parlato, come Sania Mirza. Mi manca il tour e la famiglia allargata che esso comporta. Tutto ciò mi spinge a lavorare più duramente”.