Il talento c’è sempre stato, è la continuità ad essere carente. Questa è Camila Giorgia, venticinque anni compiuti proprio oggi e una carriera da ridefinire dopo una stagione senza acuti. Una sola partita vinta del Grande Slam (al Roland Garros) non può essere abbastanza per una ragazza del suo talento. Va anche detto che una mano in più dalla Dea Bendata in fase di sorteggi non farebbe male, perché incrociare le racchette al primo incontro con Serena (a Melbourne) o con la Muguruza (a Wimbledon) è chiaramente proibitivo. Tuttavia è anche poco convincente uscire dopo due set al secondo turno di Parigi contro Kiki Bertens senza quasi lottare.
INFORTUNI – Non è stato un anno fortunato neanche sotto l’aspetto fisico, Camila è stata infatti spesso limitata da acciacchi fisici, sebbene nessuno di questi si sia trasformato in un infortunio importante. L’esempio lampante è quello di Madrid: dopo una bella vittoria contro la connazionale Errani, la Giorgi non è riuscita neanche a scendere in campo contro la Pavlyuchenkova, dando forfait anche la settimana successiva al torneo del Foro Italico. E alla fine l’unico reale acuto di questo anno è stata la finale a Katowice: sul cemento polacco l’italo argentina è stata fermata solo dalla Cibulkova in finale. Ora arriva il 2017, e si ripartirà subito con un gennaio fitto: si parte il prossimo lunedì a Shenzhen, seguirà Hobart e poi l’Australian Open. L’obiettivo per poter rialzare adeguatamente morale e spirito dovrebbe essere almeno un terzo turno, che sarebbe ossigeno per la classifica (sperando in un sorteggio stavolta favorevole).
QUERELLE CON LA FIT – Quella che però sicuramente andrebbe risolta è la prolungata rottura che il clan di Camila ha effettuato con la Federazione. Questa querelle, che ormai va avanti a più riprese da anni, ha ormai stufato un po’ tutti gli appassionati dello stivale. L’episodio (momentaneamente) finale è avvenuto ad aprile, quando la Giorgi e il suo clan hanno rifiutato la chiamata in Fed Cup per il match contro la Spagna. La risposta del presidente Binaghi è stata molto dura: sono stati richiesti indietro i fondi investiti negli anni precedenti sulla tennista, sotto la minaccia di non convocarla per l’Olimpiade. Alla fine, ovviamente, l’atleta di Macerata le Olimpiadi le ha viste alla Tv, e non si vede nessun segnale di cedimento nelle posizioni. Anzi, proprio recentemente l’attuale 82 del mondo ha dichiarato di “aver messo una pietra sopra la Fed Cup” e che “in Federazione c’è gente da cui è meglio stare lontani. Non mi sono mai trovata a mio agio con loro, non sono stata accolta bene sin dall’inizio”. Insomma, le probabilità di rivedere la Giorgia lottare per i colori azzurri pare ridotta al lumicino, nonostante qualche apertura del padre Sergio. Che peccato.
PROPOSITI PER IL 2017 – Tra gli obiettivi su cui Camila si sta concentrando in ottica della prossima stagione c’è sicuramente la tattica: “è ciò su cui ultimamente ci stiamo allenando di più, sebbene il mio gioco resti istintivo”. Quell’istinto che, a volte, la guida in strane situazioni all’interno del campo da tennis proprio quando, magari bisognerebbe essere un po’ più lungimiranti e schematici. Speriamo quindi che questo 2017 porti una maggiore concentrazione e costanza alla nostra giocatrice, perché questa classifica non è veritiera e non le rende onore. Intanto però adesso è il momento dei doverosi auguri. Buoni venticinque anni, Camila.