La maggior parte degli appassionati e dei bookmakers aveva dato pressoché certo il trionfo della kazaka Shvedova. Così non è stato. Ad uscire vincitrice dal Claro Colsanitas Open di Bogotà è stata la brasiliana Teliana Pereira.
Yaroslava Shvedova, numero 5 del seeding e 75 del mondo, giocatrice tra più pericolose da incontrare in uno slam, campionessa non di costanza ma di eccellente tecnica e variazione, è stata sconfitta in poco più di un’ora e un quarto dalla numero 130 del mondo Teliana Pereira.
La brasiliana ha sconfitto al primo turno l’italiana Francesca Schiavone e in semifinale la numero 1 del tabellone Elina Svitolina, super favorita per il titolo finale, arrivando alla sua prima finale WTA in carriera senza aver perso un set. Pereira era già arrivata in finale a Bogotà, ma nel doppio, perdendo nel 2013 in coppia con Florencia Molinero da Castano e Duque-Marino.
La kazaka, invece, ha avuto indubbiamente un tabellone più semplice da gestire, anche se ha avuto qualche problema in semifinale con la beniamina di casa Mariana Duque-Marino, ex campionessa su questi campi. Shvedova incassa la sua seconda finale in carriera ma la anche la prima sconfitta, in quanto precedentemente aveva vinto nel 2007 a Bangalore in India contro Mara Santangelo.
Dopo un primo set equilibrato e indecifrabile si arriva al tiebreak, che la ventiseienne brasiliana conquista per 7 punti a 2. Dopo un primo set perso per un pelo, ci si aspetta che un’esperta come Shvedova si riprenda, ma anzi subisce pesantemente il gioco energetico e difensivo della sua avversaria, per niente timorosa. Che la kazaka sia incappata in qualche dubbio insolubile e non riesca ad esprimere il giusto tennis è ovvio, ma è troppo tardi per rimettere in piedi la partita e Pereira chiude per 6-1 dopo un secondo set dominato.
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