Timea Bacsinszky dice addio al tennis: “Adesso è tempo di voltare pagina”

Timea Bacsinszky annuncia con una lettera al tennis pubblicata sui suoi canali social il ritiro dalle competizioni di Luciano de Gregorio

Caro tennis, sei stata la scuola di vita più bella e non potrò mai ringraziarti abbastanza. I 18 anni che ti ho dedicato sono stati splendidi. Adesso però è tempo di voltare pagina e scriverne altre, spero altrettanto intense. Sono davvero orgogliosa di tutto ciò che ho realizzato con te. Oggi mi ritiro dal tennis professionistico ma non dimenticherò mai tutte le volte in cui mi hanno brillato gli occhi.” 

Con queste parole la tennista svizzera Timea Bacsinszky ringrazia il tennis con cui ha avuto un rapporto complicato nel corso della sua carriera, rapporto che si può suddividere in due fasi: la prima fino all’infortunio del 2011 è quella dell’odio provato nei confronti di uno sport che l’era stato imposto sin da piccola e che le aveva impedito un’infanzia normale, la seconda è quella dell’amore nato dal sentirsi finalmente libera di fare quello che voleva e dalle soddisfazioni che si è riuscita a togliere.

I primi 10 anni della sua carriera sono quelli da promessa del tennis che tutti si aspettavano battesse i record di precocità come in parte ha fatto, detiene ancora il primato come giocatrice più giovane ad aver giocato per la Svizzera, record ottenuto con l’esordio in Fed Cup del 2004, quando aveva solo 14 anni. Sono gli anni dei paragoni con Martina Hingis e del primo titolo WTA a soli 20 anni, dei successi in doppio e del best ranking al numero 37.

Ma sono anche gli anni in cui “Mi sentivo privata di me stessa. E’ difficile da spiegare, ma sentivo che piano piano diventavo simile a un automa. Entravo in campo, giocavo, le conferenze stampa, gli sponsor… A 15 anni avevo già perso tutto l’interesse per questo sport, non mi piaceva proprio vivere così”.  In queste condizioni arrivò l’infortunio al piede del 2011 che le fece vivere due stagioni difficili prima di ritirarsi ma che allo stesso tempo fu una manna dal cielo perché le ha levato i riflettori dando vita ad una vita “normale”.

Dopo il ritiro si dedicò alla ristorazione, sua grande passione, cambiando vita e diventando barista, ma nel 2013 le arrivò un’e-mail dal Roland Garros in cui accettavano la sua iscrizione alle qualificazioni da cui si era dimenticata di cancellarsi. In seguito a quell’e-mail ebbe la voglia di ricominciare, e per la prima volta era felice di giocare soprattutto perché finalmente lo aveva scelto lei.  Nel WTA di Lussemburgo del 2013 dichiara “Voglio tornare dov’ero. Sarà difficile, forse sarà lunga, ma ce la farò. Me lo sento. E sarà ancora più bello riuscirci dopo essere ripartita da zero».

Nel 2015 vengono ripagati questi sforzi con la doppietta Acapulco-Monterrey e con la prima semifinale a livello Slam proprio al Roland Garros, lì dove tutto era ricominciato, che le permise di arrivare fino alla quindicesima posizione del ranking. Sulle ali dell’entusiasmo nel 2016 si confermò ad alti livelli, vincendo il suo quarto titolo, raggiungendo i quarti di finale sia al torneo di Roma che nello Slam parigino e issandosi fino alla nona posizione della classifica WTA. La più grande soddisfazione della stagione arrivò però dalla specialità del doppio in cui conquistò la medaglia d’argento alle Olimpiadi con Martina Hingis.

Nel 2017 riuscì a bissare la semifinale a Parigi del 2015 perdendo dalla futura campionessa Jelena Ostapenko. Le maggiori soddisfazioni delle ultime stagioni sono arrivate dal doppio in cui ha conquistato due titoli tra il 2018 e il 2019 oltre a 2 finali perse. Anche se il ritiro è arrivato soltanto adesso Bacsinszky non gioca un match ufficiale da prima della pandemia, che ha messo fino alla voglia di viaggiare e di allenarsi facendole diventare il tennis nuovamente un peso e non più un divertimento, condizione prioritaria per continuare a giocare.

La tennista svizzera probabilmente non ha vinto quanto ci si aspettava all’inizio della carriera, ma ha incantato con la bellezza del suo rovescio bimane, uno dei più “puliti” del circuito, e verrà ricordata per le sue smorzate, specialità della casa, con cui ha fatto ammattire per un set e mezzo Serena Williams nel 2015. 

Luciano de Gregorio

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