Come tanti colleghi, Beltz ha iniziato il suo rapporto col tennis come giocatore, giocando molto prima in Germania, poi al college negli Stati Uniti e poi nuovamente in Europa nel mondo itf. A quel punto, quasi secondo un vero e proprio cliché, è arrivato un infortunio alla spalla che lo ha portato ad una scelta difficile, ma che non si rivelerà affatto deludente. Così il tedesco comincia la carriera da coach, dedicandosi completamente all’allenamento di ragazze. Le prime esperienze le aveva già fatte a 16 anni con i bambini in un club, ma ora si parla di ben altro livello; il suo primo incarico è con una squadra della Bundesliga, la lega tedesca, e qui ha già occasione di vedere in campo tenniste del calibro di Goerges e Barthel. Nel 2003 una giovanissima Angelique Kerber si affida a lui per giocare gli Slam junior e i primi Itf da 25k. La partnership con Kerber è fruttuosa e longeva, e nel 2011, sempre sotto la guida di Beltz, la teutonica firma il suo approdo nell’olimpo del tennis, giocando la sua prima semifinale Slam agli Us Open. Nel 2012 arrivano anche top10, due titoli e la partecipazione alle WTA Finals. A fine 2013 la coppia si prende una breve pausa, così Beltz si dedica per un anno a Carina Witthoeft, giocatrice alquanto complicata e ormai fuori dal circuito da tempo per mancanza di motivazioni. Kerber rivuole presto lo storico coach nel suo angolo e nel 2016 arrivano i risultati che tutti conosciamo: due titoli Slam e una finale, un argento olimpico, finale alle WTA Finals e primo posto nel ranking, una delle stagioni più impressionanti da molti anni a questa parte, Serena Williams esclusa. Il 2017 però non riesce a rispettare le altissime aspettative e così arriva il saluto tra i due, fino ad ora definitivo. È questa la storia che ha portato Beltz ad allenare per la prima volta una giocatrice non tedesca, la croata Donna Vekic. Da sempre considerata una predestinata, dopo un approdo molto precoce al circuito la classe 1996 è stato sotto ai riflettori più per il gossip che per i risultati. Non è da escludere che tutte le vicende che l’hanno vista protagonista abbiano influito anche sul rendimento, in ogni caso quando Vekic finisce tra le esperte mani di Beltz è tutta acqua passata e l’unico obiettivo è trasformare il grande potenziale in vittorie. È servito del tempo, ma la classifica parla chiaro: Donna è oggi numero 19 del mondo, suo best ranking, ha giocato il suo primo quarto di finale Slam e ha partecipato all”Élite Trophy di Zhuhai. La strada è ancora lunga, ma qualcosa nell’approccio della ancor giovane croata è cambiato e la continuità rendimento ne ha beneficiato. E così Beltz si è guadagnato la nomination della WTA a miglior coach di questa stagione e si è concesso alla WTA per una lunga e bella intervista in cui ha parlato, tra le altre cose, dei punti focali del suo metodo e della vita nel tour. Una parola spicca sulle altre: positività. È la chiave di tutto per il coach, che spiega come sia fondamentale rimanere positivi durante tutto l’anno, vedendo ogni settimana come una nuova occasione per fare bene e di mettere in campo quanto si ha imparato. Ovviamente quando si perde è più difficile e spesso la giocatrice può rimanere delusa, ma è importante non far mai calare il morale e continuare ad allenarsi duramente. La giornata con coach Beltz non è certo leggera: allenamento mattina e pomeriggio, seguito da fitness, oltre ai pasti consumati sempre insieme. Eppure, il tempo libero nel tour non manca, anzi; e così Beltz svela di avere una passione per il golf e di sfruttare i momenti liberi per giocarci, a volte con altri coach del tour, con i quali esce anche a bere. Il gruppo è buono, non ci sono attriti, si esce e si parla soprattutto di tennis ma senza svelare i propri segreti professionali. E forse alcuni dei suoi amici nel tour condividono con lui la candidatura, come ad esempio Craig Tyzzer, coach della numero 1 Barty e probabilmente favorito per il titolo, o Sylvain Bruneau, allenatore di Andreescu. Beltz sarà dunque l’outsider ma è sicuramente ben noto nel circuito e avrà le sue chances di succedere a Sascha Bajin, vincitore con Naomi Osaka nel 2018, che proprio in queste ore ha ufficializzato la collaborazione con Dayana Yastremska nel 2020, lasciando un alone di mistero sul ritorno di Kim Clijsters, con cui avrebbe dovuto lavorare. Ma a prescindere dai WTA Awards, Torben Beltz ha probabilmente già iniziato a pianificare la preparazione invernale con la sua allieva, con gli occhi ben puntati sulla prossima stagione, che potrebbe vedere Donna Vekic ancora più alto nel ranking, sempre più vicina alla cima.