Camila e’ piu’ popolare sui social, tira più forte. ma non e’ mai stata tra le prime 50. sara che “non ha un gioco spettacolare” è top ten da oltre due anni.
Non poteva esserci una circostanza migliore per affrontare un tema che sta molto a cuore agli appassionati di tennis, ovvero il confronto di stili tra Sara Errani e Camila Giorgi: il torneo di Roma 2014.
Sara è una giocatrice che ha fondato il suo tennis, ci riferiamo specialmente a tutto quel che ha fatto dal 2012 in poi, sulla concretezza, sull’intelligenza, la capacità di leggere una partita e di variare il suo tennis.
Camila ha fatto il suo primo servizio fotografico extra-tennistico, “consumato” dai suoi fan e disponibile sul suo sito internet personale, quando ancora non era nelle prime 200 giocatrici del mondo.
Sara tira forte ma di solito sta in difesa, quando può attacca, ma i suoi punti sono procurati anche da errori dell’avversaria.
Camila tira ancora più forte, i suoi punti li fa tutti lei, ma spesso anche quelli delle sue avversarie. Camila tira molto forte, ma spesso tira fuori.
Martedì Camila ha giocato il suo primo turno al Pietrangeli in contemporanea a Sara sul centrale. Ma la gente guardava di più Camila. La quale ha schiantato Cibulkova, una top ten, mica pizza e fichi. Il giorno dopo Camila giocava contemporaneamente alla Schiavone, sempre al Pietrangeli, mentre la leonessa era all’Arena. C’erano quattro gatti a seguire le gesta di quest’ultima, almeno nella prima ora di match. Tutto il popolo del foro italico era contornato di statue di marmo, ad incitare Camila, così dolce, che tira così forte. Un grande primo set contro la Mc Hale. Poi ha cominciato a sparare a casaccio ed ha perso seccamente, mentre Francesca rimontava e vinceva. Appresso, sempre al Pietrangeli, è scesa in campo Sara. C’era ancora tanta gente, ma meno che per Camila. La successione delle due partite sullo stesso campo è sembrata impietosa. Chi ha seguito entrambe le giocatrici non può non aver fatto delle riflessioni, dei paragoni. Da una parte Camila, così alla moda, con quel padre-allenatore così ingombrante, del quale scommetto lei più di tutti noi vorrebbe liberarsi. Camila che tirava forte, ma tirava fuori, sempre, di due metri. Nell’incredulità del popolo del Pietrangeli. E poi è arrivata Sara, che tira forte ma non così forte come Camila; Sara che fa la metà dei vincenti di Camila, ma un decimo degli errori. Che fa risultati, gioca a tennis. E che ha quindi battuto, con solidità, senza mai dare sensazioni di difficoltà, Ekaterina Makarova, non certo l’ultima arrivata.
“No ma vuoi mettere il talento di Camila”.
Signori miei, cos’è il talento? Parliamone.
Il talento è giocare in attacco e fare 5 grandi partite l’anno?
Può essere che il talento è quello che abbiamo visto ieri e oggi sul campo centrale, espresso da Sara contro Lì Na e poi contro Jankovic? Qualcuno ha visto i vincenti di oggi di Sara? Non è forse talento anche difendere? gestire le partite? fare la cosa giusta al momento giusto, in uno sport in cui la testa conta ben più del 50%?
“Ma il suo gioco è noioso”. Punti di vista.
“Ma ha un servizio ridicolo”. Già, e nonostante tutto, è lì a giocarsela con tutte.
Rispetto. Ci vorrebbe molto più rispetto per Sara, per la sua storia sportiva, per la sua capacità di ottenere il massimo dai suoi mezzi. Come ha detto Malagò, presidente del Coni, Sara è un esempio per tutti gli sportivi italiani, ben oltre i confini del tennis.
E forse, consentitemi, diamoci anche una regolata nell’esaltarci per una pin-up che ad oggi non ha dimostrato granché in termini di risultati, facendo solo intravedere dei grandissimi (potenziali) mezzi, che potranno portarla molto in alto.
Camila, o forse ancora di più suo papà, avrebbero fatto bene a restare, Mercoledì mattino, dopo la sconfitta inattesa, restare sul Pietrangeli a vedere come la Errani ha battuto la Makarova.