Si sdraia sull’Arthur Ashe e inizia a piangere di gioia Coco Gauff al termine del match contro Aryna Sabalenka. La giovane statunitense vince il suo primo major e lo fa a casa sua, sui campi newyorkesi, passando da un 500 ad un 1000, fino ad arrivare ad un torneo del Grand Slam. Era dal 2017, da Sloane Stephens, che una statunitense non vinceva a New York.
“Grazie. Niente di tutto ciò sarebbe stato possibile senza di te”: scrive queste parole sulle sue stories di Instagram Coco Gauff, in risposta alle congratulazioni ricevute dall’unica regina di New York, Serena Williams. In tanti sono a fare i complimenti al giovane prodigio statunitense che a soli 19 anni mette in bacheca il suo primo titolo prestigioso e segue i passi di Serena Williams, che a 18 anni, nel 1999, vinceva proprio su questi campi il suo primo major. Adesso Gauff è numero 3 al mondo e della race, in una scia di 12 vittorie consecutive e una stella in ascesa.
Per Gauff questa vinta è stata la seconda finale Slam della sua carriera – la prima era stata a Parigi nel 2022, persa contro Iga Swiatek – Anche per Aryna Sabalenka, soltanto che lei la gioia di vincere lo Us Open deve rimandarla almeno al prossimo anno. Dopo la vittoria dell’Australian Open quest’anno – suo primo major – per la bielorussa si prospettava una cammino difficile, sempre a rincorrere Iga Swiatek per conquistare la vetta mondiale. A causa dell’uscita di scena precoce della polacca, Sabalenka si rattrista per la sconfitta in finale ma si consola con la posizione n. 1 del ranking, raggiunta e consolidata proprio a New York.
Può abbandonarsi al riposo Coco Gauff e soprattutto ad un lungo sospiro di sollievo, e nonostante le lacrime, i ringraziamenti e il trofeo conquistato, vuole comunque specificare gli sforzi e i sacrifici fatti. Durante l’intervista post-premiazione afferma come questa vittoria sia dedicata a tutti coloro che non hanno creduto in lei, pronti sempre a metterle i bastoni tra le ruote “guardate ora dove sono, grazie” dice ai microfoni la statunitense. A 19 anni un titolo Slam è il massimo a cui si possa ambire, per di più aver vinto a casa propria, davanti al proprio pubblico è una sensazione che difficilmente si può dimenticare. Il tennis americano – pensiamo alla semifinale di Shelton contro Djokovic – è in un periodo d’oro e il circuito WTA può vantare 2 delle tenniste a stelle e strisce in Top 10: Coco Gauff – 3 – e Jessica Pegula – 4 – che ricoprono la prima posizione anche nel doppio. In più, guardando la race, è presente anche Madison Keys alla nona posizione, a 500 punti di distanza da Ons Jabeur – ottava –
La vittoria di Gauff è ancora più speciale perchè è in rimonta: 2-6, 6-3, 6-2 ai danni di Aryna Sabalenka che sbaglia troppo in attacco e non riesce a portare in campo la sua miglior difesa, commettendo più di 45 errori non forzati, a fronte dei 25 vincenti. Durante il primo set la bielorussa è stata impeccabile e l’avversaria non è riuscita a proporre né una reazione né una difesa in grado di consentirle di contrattaccare. Dobbiamo aspettare l’inizio del secondo parziale per capire che la partita avrebbe avuto un set decisivo. La macchina Sabalenka si inceppa e i problemi con tutti i fondamentali diventano troppi. Il servizio incerto fa strada a Gauff, che una volta toltasi di dosso la tensione dovuta alla situazione, è diventata un muro in movimento, gettando Aryna in confusione, più di quanto non lo fosse già con le misure dei suoi colpi. Deve consolarsi con la vetta mondiale dunque Aryna Sabalenka, che ha comunque giocato un torneo impeccabile – è d’obbligo ricordare una delle sue migliori rimonte in carriera contro Madison Keys in semifinale – Gauff, invece, gioisce soprattutto grazie alla grande opera del suo allenatore Brad Gilbert che, da campionessa a Washington, l’ha trasformata in una vincitrice Slam.