Così vince una numero uno del mondo. Angelique Kerber per anni è stata tra le fila delle comprimarie, poi – per quattro anni – in quelle delle top-player, distante un abisso dalle migliori. Quest’anno qualcosa però cambiato: la vittoria agli Us Open, la finale a Wimbledon e infine la prima posizione mondiale (è la tennista più anziana del circuito Wta a conquistare per la prima volta tale traguardo), grazie alla sconfitta dell’ex dominatrice Serena Williams contro Karolina Pliskova. La ceca aveva spazzato via “Angie” nella finale di Cincinnati, appena due settimane fa, e c’erano più di una possibilità che la 24enne di Louny ripetesse il suo successo. Kerber inoltre ha dimostrato spesso di soffrire nelle finali, specie da favorita (il bilancio era di 14 sconfitte a fronte di 9 vittorie, la penultima delle quali a sorpresa alle Olimpiadi, contro la portoricana Monica Puig). Eppure, oggi Angelique Kerber, pur soffrendo, giocando a tratti in modo confuso e un po’ scoraggiato, è stata capace di rimettere in piedi una partita molto complicata, da vera campionessa, da vera n. 1 del mondo. E dopo 2 ore e 7 minuti, tra l’umidità fortissima al centro dell’Arthur Ashe Stadium, vince contro Karolina Pliskova con il punteggio di 6-3 4-6 6-4 e diventa seconda volta regina Slam, a Flushing Meadows. È tutto iniziato qui, nel 2011. Ora, cinque anni dopo, mi trovo qui con la coppa”, ha detto “Angie”, gli occhi umidi, durante la cerimonia di premiazione. Sembra ieri quando, da perfetta Carneade n. 91 del mondo, aveva battuto Flavia Pennetta e aveva raggiunto la semifinale. In questi lunghi anni Kerber è sempre stata nelle migliori, ma è stato nel 2016 che ha colmato il gap fisico e mentale con le migliori, ha creduto nelle sue possibilità ed è diventata lei la migliore.
Angelique Kerber b. Karolina Pliskova – 6-3 4-6 6-4
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Encore un plus beau spectacle qu’au cirque.