Roberta Vinci non compie il miracolo contro Angelique Kerber. La tarantina, finalista l’anno scorso e protagonista della memorabile esecuzione di Serena Williams in semifinale prima di perdere contro Flavia Pennetta, come da pronostico ha perso in due set contro la n. 2 del mondo con il punteggio di 7-5 6-0 in un’ora e 19 minuti. La tedesca, che al termine di questo torneo potrebbe diventare per la prima volta n. 1 del mondo scalzando Serena Williams, ha sofferto molto nel primo set il tennis vario e tagliato della n. 8 del mondo. Per tre volte Roberta Vinci è stata avanti di un break, riuscendo a confondere l’avversaria tra slice, palle corte e magnifiche volèe. La tedesca, si sa, ama appoggiarsi in difesa sulle palle avversarie, ma con il tennis di Vinci per ampi tratti del set non l’ha potuto fare, costretta a disperate rincorse e colpi in spinta spesso fuori o a rete. L’italiana non ha avuto però lo spirito killer e ha sempre restituito i break conquistati, purtroppo anche sul 5 a 4 e servizio, dove si è trovata a due punti dal set, cedendo infine alla tennista di Brema, che strappa il break decisivo addirittura a 0. Oltre al danno, la beffa: l’ultimo punto è deciso da una chiamata di fallo di piede del giudice di linea ai danni della 33 azzurra, che si avvicina alla panchina applaudendo sarcasticamente l’autore di quella chiamata forse evitabile, vista la situazione. Il secondo parziale è a senso unico: 6-0 in 24 minuti per “Angie” che facilmente ha domato una Vinci visibilmente stanca, dolorante e mentalmente rassegnata. Vedendo il lato positivo, Roberta esce da questi Us Open con un quarto di finale Slam in saccoccia (per la terza volta in carriera, sempre a New York) e con la consapevolezza di aver lottato alla pari con la n. 2 del mondo, prima di crollare fisicamente. La sconfitta brucia, ma il bilancio complessivo è più che complessivo, visto l’infortunio di Roberta che rischiava di precluderle addirittura la partecipazione al torneo.
LA CRONACA – Superati con una certa agilità gli ostacoli Friedsam, McHale, Witthoeft (l’unica capace di strapparle un set) e Tsurenko, Roberta Vinci affronta Angelique Kerber nel primo quarto di finale del tabellone femminile. La mancina di Brema, numero due al mondo e medaglia d’argento a Rio de Janeiro, si presenta all’appuntamento in straordinarie condizioni psicofisiche, sottolineate dalla categorica vittoria contro l’ostica Petra Kvitova. Robertina, al contrario, è costretta a scendere in campo con un fisiotape che evidenzia il problema al tendine del piede sinistro. Già nel primo game, nonostante qualche dritto sparato sui teloni, la tarantina riesce – dopo due palle break annullate con altrettanti vincenti della tedesca (un dropshot e un rovescio incrociato) – a strappare il servizio all’avversaria che mal digerisce le continue variazioni in back. I problemi del dritto e, soprattutto, degli spostamenti verso destra riemergono nel game successivo, quando Robertina affossa due dritti a metà rete e, spendendo a lato una volée giocata in controtempo, concede l’immediato controbreak. Nel quinto game, però, si assiste ad uno di quei “Momenti Federer” tanto cari allo scrittore David Foster Wallace: sulla parità, dopo due palle break brillantemente annullate dalla Kerber, Robertina si apre il campo con un profondo dritto incrociato e chiude il punto con una poetica volée alta di rovescio in avanzamento; ottiene quindi il break con un altro ricamo, questa volta una contro-smorzata vincente. Vinci però diminuisce la spinta e Kerber ne approfitta con accelerazioni letali per riprendersi immediatamente il servizio. L’italiana rimane lucida e nel nono game passa avanti 5 a 4, garantendosi la possibilità di servire per il set. Complice la fretta di chiudere, Roberta non è altrettanto paziente al turno di battuta e con un ennesimo back affossato in rete restituisce, ancora una volta, il break conquistato. Kerber tiene il servizio e poi, come dal niente, sale 0-40 su servizio di Roberta, con tre palle-set consecutive. L’italiana non ha nemmeno la possibilità di giocarsi la prima, perché una chiamata del giudice di linea, che decreta il famigerato fallo di piede al servizio, regala il parziale alla tedesca. Immancabile l’applauso ironico della Vinci al giudice, reo di una chiamata forse un po’ fuori luogo. Poco da dire sul secondo set, praticamente senza storia: Roberta ottiene appena una manciata di punti e nessun game in un parziale che si risolve 6-0 per la tedesca in appena 24 minuti. Stanca, sfiduciata e dolorante, inutilmente fallosa e senza più voglia di combattere, Vinci esce di scena nel peggiore dei modi nello Slam che gli ha regalato le più grandi soddisfazioni.
Us Open – Quarti di finale
[2] Angelique Kerber b. [8] Roberta Vinci – 7-5 6-0
2 comments
Brava Roberta nelle tue condizioni già essere scesa in campo è stata un successo. La tua vittoria oggi è stata insegnare a tutti quelli che ti hanno seguito per tutto il torneo “MOLLARE MAI !!!!!”.
Il gioco della Kerber, per quanto stia lottando per divenire numero uno del mondo, è tutto tranne che un bel vedere. Non so perché, ma non mi emoziona. Ma in fondo nel tennis femminile di oggi le più interessanti da veder giocare non sono neanche nelle top 10…. Come sono lontani i tempi di giocatrici come Henin, Hingis e simili giocatrici talentuose…..