Venere, bentornata nell’Olimpo!

Nel mezzo del cammin della sua vita, Venus Williams, si è ritrovata in una selva oscura, chè la diritta via era smarrita. I versi d’apertura dell’Inferno dantesco sembrano poter riassumere in toto quello che è stata la carriera di Venus Williams, negli ultimi anni.

Nel mezzo del cammin della sua vita, Venus Williams, si è ritrovata in una selva oscura, chè la diritta via era smarrita. I versi d’apertura dell’Inferno dantesco sembrano poter riassumere in toto quello che è stata la carriera di Venus Williams, negli ultimi anni.

“Questo virus si è preso le mie energie, mi stanca e causa dolori articolari. Serena e tutta la mia famiglia hanno cambiato dieta per starmi vicino”, queste le fulminanti parole di Venus Williams che lasciarono a bocca aperta, in quel lontano Settembre del 2011, sia i sostenitori ma in generale l’intero mondo del tennis. Venus Williams, come ci  ricorda infatti il giornale di Dubai The National, è affetta dalla sindrome di Sjogren, una malattia incurabile che causa affaticamento e ha ovviamente minato le prestazioni della tennista americana. Negli ultimi mesi le sue performance sono molto migliorate e uno dei motivi starebbe in una dieta a base di vegetali che Venus e tutta la sua famiglia hanno adottato da qualche tempo. Oggi, a distanza di 3 anni, si è riscattata, dimostrando, a chi auspicava per lei un ritiro a breve, che una vera campionessa ha sempre un’arma nascosta per risalire la china, e, quando meno te l’aspetti, la sfodera audacemente. Per lunghi tratti, anche se con minore valenza, sembra di rivivere quella magnifica vittoria di Venus a Wimbledon, nel 2005, quando, dopo svariati mesi di stop, riuscì a prendere di sorpresa tutti, sconfiggendo in successione prima una giovanissima Sharapova e poi una Davenport in formissima, dopo averle annullato due match point nel secondo set.

In vista della finale di oggi, Venus si era lasciata andare ad alcune dichiarazioni sulla sua vita “in famiglia”, dichiarando: “Serena e la mia famiglia mi hanno aiutato molto” ha dichiarato Venus secondo The National , “Hanno tutti cambiato il loro stile di vita per me; siamo diventati una famiglia più sana ed è fantastico. Serena è sempre stata nel mio angolo, non mi ha mai abbandonata”.

A sua volta Serena ha commentato così il ritorno della sorella: “È la mia grande inspirazione. Se fosse successo a me (di essere diagnosticata con la sindrome di Sjogren, ndr) probabilmente avrei appeso la racchetta al chiodo e giocato solo qualche doppio. È molto coraggioso ad uscire là fuori ogni settimana e mettersi in gioco”.

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Venus ha vinto Dubai nel 2009 e 2010, ed è arrivata in finale senza aver perso un set, liquidando Ivanovic, Pennetta e Wozniacki. “Si vede chiaramente che sente la palla molto meglio, si allena meglio e più a lungo di prima. Non può scalare la montagna in un giorno solo ma sta facendo progressi”.

Un episodio che farebbe riflettere non poco gli appassionati, risale al 2002, quando Venus Williams rinunciò a giocare a Eastbourne per una scaramanzia di gioventù. Il torneo, infatti, iniziava il 17 giugno, giorno del suo compleanno, e di quel giorno la Venere conservava un brutto ricordo: “Una volta ho perso al primo turno il 17 giugno e fu un’esperienza traumatica. Non vorrei proprio ripeterla”. Dodici anni dopo, dopo aver visto la sorella Yetunde uccisa in una sparatoria e aver scoperto la malattia autoimmune, dovesse giocare oggi userebbe certo un aggettivo più leggero, anzi forse direbbe “menomale che ancora sono qui a giocare e a fare ciò che mi ha resa grande nella vita”. E’ cambiata, lo si nota soprattutto nelle espressioni del volto e nella grinta in campo. Le sconfitte non sembrano più le pugnalate di una volta, ma semplici amarezze di routine, le vittorie invece hanno un sapore ancor più dolce, quello del SACRIFICIO e della LOTTA. Quello che impressiona è la maledetta voglia che spinge una 33enne, ormai appagata dai numerosi successi che la carriera le ha riservato, a lottare contro avversarie più giovani, motivate e certamente, meno sfortunate.

I più critici, dopo il successo nel torneo di Lussemburgo, prima vittoria da Acapulco 2010, affermarono che esaltarlo poteva sembrare quasi irrispettoso nei confronti della campionessa, eppure non è stato così. Perché questo è stato il primo passo della nuova vita sportiva di Venus Williams.

La vittoria odierna al Dubai Duty Free Tennis Championships, contro Alizè Cornet, sembra fare solo da cornice a quello che in realtà è stato un percorso di vita e di crescita personale molto più controverso e tortuoso. Nel primo set dopo aver smorzato un iniziale tentativo di break da parte della francese, le ha strappato il servizio su 3/2 mantenendo il vantaggio acquisito fino alla fine del set, conclusosi con il punteggio di 6/3. Il secondo set si apre con un break a favore della Williams, dopo un game durato circa 10 minuti. Di lì in poi uno strapotere di Venus che, con caparbietà e determinazione, si porta in poco tempo sul 4/0. L’americana sembra una giocatrice riformattata, ringiovanita e rinvigorita; si muove rapidamente, scatta verso la rete come una lince e chiude le volèe con nonchalance. Niente può una misera Cornet di fronte a cotanta superiorità: match archiviato con un perentorio 6/3 6/0.

Nel frattempo la Venere Nera si concede anche alle piccanti provocazioni dei giornalisti e dichiara ridendo “Si, voglio vincere degli Slam. Potrei subire delle sconfitte, ma serviranno per imparare e forgiare il mio carattere, anche a 34 anni suonati”.

Chi la segue ormai da anni, me in primis, ha vissuto con lei gioie e dolori, vittorie e sconfitte, primi turni da incubo e finali stratosferiche, ma sempre con la passione di chi vedeva all’orizzonte un cielo sereno e mai nuvoloso, neanche quando tutti sembravano aver perso ogni speranza.

Come direbbe Vasco Rossi, “Io sono ancora qua… Eh già, eh già”.  E noi ci siamo, siamo ancora qui, più motivati e speranzosi, ad augurarti un futuro roseo e ricco di letizie, quelle letizie che da troppo tempo mancano nella tua vita.

Chapeau Venere.
 

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