Le magnifiche otto: Venus Williams

La maggiore delle Williams non vince un torneo da febbraio 2016. La ritrovata tranquillità extra-campo può farle bene in vista di Singapore.

Venus, l’infinita. Per l’undicesima volta in carriera si è qualificata alle WTA Finals, che vinse nel 2008 battendo in finale a Doha Vera Zvonareva. In realtà, però, quella di quest’anno sarà per la più grande delle sorelle Williams solo la quinta partecipazione, visto che è stata costretta a saltare le altre sei per infortunio. Significa che in diciannove anni di carriera ad alti livelli (se si escludono i primi due, in cui in totale giocò, tra il 1995 e il 1996, solamente undici partite nel circuito maggiore), è stata per undici volte tra le otto più forti giocatrici del pianeta Terra. Venere (nome italianizzato di Venus, molto caro al grande Gianni Clerici), è l’unica tra le otto qualificate al Master di quest’anno ad avere più di trent’anni, oltre ad essere anche la sola ad aver alzato il trofeo di “migliore tra le migliori”: nell’era di rinnovamento e ringiovanimento del tennis femminile, è ancora una piacevolissima costante (o quasi). Venus, quest’anno, non ha vinto neanche un torneo, ed è l’unica tra le otto elette a non aver alzato neanche una volta la coppa dell’ultima giornata di competizioni. In compenso, però alla finale ci è arrivata due volte, in Australia e a Wimbledon: nel primo Slam dell’anno perse dalla “sorellina”, mentre in Inghilterra a batterla è stata la spagnola Muguruza (quando, tra l’altro, perse il secondo set 6-0: rimane l’unica volta nell’anno in cui ha subito un parziale così netto). Comunque, per risalire all’ultimo trionfo di Venus, bisogna riavvolgere il nastro fino a febbraio 2016, quando vinse il torneo di Kaohsiung battendo in finale Misaki Doi. Da quel momento, il suo rendimento è stato sempre molto alto, ma non è più riuscita a infilare una settimana di sole vittorie. Andando un po’ indietro nelle statistiche, ci accorgiamo che Williams non centra un successo Slam dal 2008, anno in cui alzò il trofeo dell’All England Lawn grazie alla vittoria contro Serena.

venus wimbledon

Nelle WTA Finals di Singapore, ormai alle porte, Venere sarà senza dubbio quella con più esperienza (visto e considerato che Ostapenko, Svitolina e Garcia sono al loro esordio e hanno rispettivamente 20, 23 e 24 anni), ma forse anche quella con meno certezze: l’ultima finale l’ha raggiunta a luglio. Da quel giorno ha giocato altri quattro tornei, ed il suo miglior risultato è stata la semifinale di Flushing Meadows. A Hong Kong, ultimo torneo disputato, ha perso in due set da Osaka, numero 65 del mondo e non esattamente al suo livello. Tuttavia, per sua fortuna, alle Finals si era già qualificata. Complessivamente, per Venus il 2017 è stato un anno positivo tennisticamente parlando, e nella prossima settimana l’ex numero uno del mondo cercherà di riguadagnarsi lo scettro di “Maestra del tennis”.

I più attenti ricorderanno che alla vigilia del torneo di Wimbledon (da lei vinto cinque volte), Venus è stata coinvolta in un’incidente che ha provocato la morte di un uomo, che era stato due settimane di terapia intensiva: poi, mentre lei era intenta a danzare sui prati verdi di bianco vestita, venne a galla un video che la scagionò. Poco più di un mese fa, inoltre, è diventata zia per la prima volta grazie a Serena, che ha partorito la piccola Alexis Olympia Ohanian jr. 

Dopo un anno piuttosto travagliato, un po’ di ritrovata tranquillità extra-campo non può che farle bene. E chissà se le sarà utile per mettere ancora una volta in riga le sue colleghe più giovani.

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