Per Vika Azarenka, nota al grande pubblico soprattutto per i due Slam vinti e per la conseguente conquista della vetta del ranking, il 2014 è stato senza alcun dubbio un anno decisamente da dimenticare. La bielorussa, infatti, dopo la finale raggiunta a Brisbane e i quarti agli Australian Open, ha dovuto fare i conti con un grave infortunio al piede che non le ha dato tregua. La conseguenza di ciò inevitabilmente è stata la discesa in classifica fino all’attuale posizione n.48. Tuttavia la bielorussa, unica tennista a nostro avviso in grado di competere con la migliore Serena Williams, non si è persa d’animo.
Al momento Vika appare molto pericolosa per le più forti in quanto non gode di una testa di serie, data la sua posizione in classifica. Giorno dopo giorno il suo gioco sta migliorando sempre più e sta per tornare ai grandi livelli che l’hanno resa una delle tenniste più forti nel biennio 2012 -2013. Quest’anno la Azarenka ha fatto ufficialmente il suo rientro nel circuito con il torneo di Brisbane, dove però è stata subito sconfitta, in tre set lottati, dalla Pliskova. Tuttavia a Melbourne Vika, dove arrivava non accreditata di una testa di serie, notate bene era dal 2007 che non le accadeva, si è dovuta scontrare al secondo turno con l’ottava giocatrice del tabellone Caroline Wozniacki.
A nostro avviso proprio il match contro la danese ha sancito il grande ritorno della giocatrice di Minsk, che a fine match si è esibita nel suo consueto balletto, per la serie “tremate tremate, Vika è tornata”. Recentemente è stata al centro dell’attenzione a causa della separazione dal suo coach storico Sam Sumyk, la bielorussa si è presentata al torneo di Doha grazie ad un invito degli organizzatori, questa volta con lei c’era il suo nuovo allenatore Wim Fissette. La notizia dell’inizio della collaborazione è stata data dalla stessa Azarenka, tramite il suo profilo twitter con la frase: “Welcome to the team Wim”.
La nostra speranza, non lo nascondiamo, è senza dubbio quella di vedere Vika tornare al vertice della classifica Wta, perchè le sue partite all’ultimo respiro, contro Serena Williams decisamente ci mancano. Tuttavia la Azarenka al momento non ci sta deludendo, e la sua netta vittoria contro Angelique Kerber ne è una prova. Certo ancora c’è da attendere per rivederla giocare il suo miglior tennis, ma la bielorussa è decisamente sulla buona strada.
Venus Williams, invece, dall’alto dei suoi 34 anni, non ha perso quello spirito di competizione che ha caratterizzato la sua splendida carriera. Molte al posto della sette volte vincitrice Slam avrebbero senza dubbio appeso definitivamente la racchetta al chiodo da tempo. Invece la maggiore delle sorelle Williams non smette mai di stupire. Ciò che fa paura, nonostante la malattia, è soprattutto la continuità di risultati che l’hanno condotta nuovamente ai margini della top10. Venus ha fatto il “colpaccio” già nel primo torneo del 2015. Strepitosa è stata infatti la cavalcata trionfale che l’ha portata a conquistare il 46esimo titolo in carriera sconfiggendo in finale Caroline Wozniacki.
Ma la corsa di Venus non si è fermata li, è proseguita nel primo Slam stagionale dove si è spinta sino ai quarti di finale, a un passo dal giocare, l’ennesima attesissima semifinale in uno Slam contro sua sorella Serena. Assumono rilievo la vittoria contro la numero 6 del seeding Aga Radwanska, ma soprattutto le lotte ingaggiate contro giocatrici più ben giovani, ma Venus non si arrende alla differenza di età e alla fine riesce sempre a spuntarla. Un esempio lampante ne è il match di Doha, contro la ceca Zahlavova Strycova durato ben 3 ore e nel quale l’americana ha salvato un match point. Venus rappresenta una grande esempio nel nostro sport. Ringraziandola per tutte le emozioni che continuamente ha la capacità di trasmetterci, non si può non citare il tweet che le ha dedicato Serena: “Una grande leggenda! Sono molto orgogliosa di essere la tua sorellina”.