Arriva l’annuncio ufficiale da parte della bielorussa: niente US Open in questo 2017 per lei. Le cause, stando a quanto riporta Azarenka in un messaggio ai suoi fan su Twitter, sono quelle che ci si aspettava. È infatti la questione dell’affidamento del figlio a tenere banco, con l’ex compagno disposto a fare tutto per toglierlo dalle braccia della madre. Come è facile immaginare la cosa ha parecchio scosso l’ex numero uno del mondo, tanto da prolungare l’assenza anche all’ultimo Slam stagionale, dopo le mancate partecipazioni a Toronto e Cincinnati.
Di seguito il messaggio che la campionessa Slam ha affidato ai social:
“I miei fans e amici, che mi hanno sostenuto per tutta la mia carriera, meritano di sapere perché non potrò competere all’U.S. Open quest’anno. Il giorno in cui mio figlio Leo è nato, nel dicembre dello scorso anno, è stato di gran lunga il giorno più felice della mia vita. Tuttavia, come la maggior parte delle madri che lavorano, nonostante il mio amore incondizionato per mio figlio, mi trovo ad affrontare una situazione difficile che non mi permetterà di ritornare in campo subito. In Bielorussia, a marzo, ho iniziato a lavorare con l’obiettivo di tornare a competere ad alto livello entro il 31 luglio. Sono riuscita a tornare presto, giocando a Maiorca a metà giugno e poi a Wimbledon. Poco dopo Wimbledon, il padre di Leo e io ci siamo separati e mentre lavoriamo per risolvere alcuni cavilli legali, l’unico modo che ho per giocare agli US Open quest’anno è se lascio Leo in California, che non sono disposta a fare. Il coesistere della cura del bambino e della carriera non è facile per qualsiasi genitore, ma è una sfida che sono disposta ad affrontare. Nessuno dovrebbe mai decidere tra un bambino e la sua carriera, siamo abbastanza forti da fare entrambi. Sono incredibilmente grata per tutto il supporto che ho ricevuto da donne e uomini di tutto il mondo che riconoscono l’importanza di sostenere le mamme lavoratrici e il nostro diritto di stare con i nostri figli. Spero che avrò presto sviluppi positivi in questa faccenda in modo che questa situazione difficile possa essere risolta e posso tornare a competere. Nessun genitore deve decidere tra il proprio bambino e la sua carriera. Rimango ottimista che nei prossimi giorni il padre di Leo e io possiamo mettere da parte le divergenze e intraprendere passi nella giusta direzione per lavorare in modo più efficace come squadra. E concordare un accordo per tutti e tre, per viaggiare e per me per competere ma, soprattutto, per assicurare che Leo abbia una presenza equilibrata di entrambi i suoi genitori.”