Ve la ricordate Vicky Duval? Io ho una sua immagine impressa: questa piccola ragazzina di colore (16 anni) che saltella, sul centrale dello Us Open nel 2013, sorridente, dopo aver battuto Samantha Stosur.
Ebbene questa giovane, promettente ragazzina, ha dovuto combattere un match molto più duro della Stosur, anche più duro della Sharapova, Kvitova, Azarenka e Williams messe insieme, una partita contro un tumore, precisamente il linfoma di Hodgkin. Questa ragazzina coraggiosa ha ricevuto la terribile notizia il giorno prima dell’inizio della qualificazioni a Wimbledon dello scorso anno: sapevo che se avessi continuato a vincere, non sarei tornata a casa e non avrei dovuto affrontare la realtà.
La famiglia Duval è preparata ai duri colpi, il papà di Vicky è stato vicinissimo alla morte durante il terremoto che colpì Haiti nel 2010, che gli ha procurato una paralisi ad un braccio. Vicky ha un idolo, la 7 volte vincitrice slam, Venus Williams (indossa anche la sua linea di abbigliamento sportivo): Amo così tanto Venus, e il fatto che abbia preso del tempo dalla sua vita molto impegnata, per mandarmi un messaggio più o meno una volta alla settimana, è stato incredibile.
Questa battaglia sembra essere stata vinta, e Vicky è pronta per tornare in campo. Sarà presente al tabellone di qualificazioni a Cincinnati e spera molto in una Wild Card presso l’ultimo slam dell’anno, quello slam che le ha regalato un’emozione incredibile nel 2013; lo scorso anno per lei è stato molto difficile vedere gli Us Open nel bel mezzo della chemioterapia, ma ora Vicky è tornata e chissà che non possa crearsi memoria ancora più belle, in quel campo centrale.