Finalmente era tornata. Vika Azarenka, la combattente, una delle poche in grado di tenere testa a Serena Williams.
Agli Australian Open di quest’anno in diversi l’avevano data persino come probabile vincitrice del femminile, e in effetti la bielorussa a Melbourne si era imposta prepotentemente nei primi match lasciando alle avversarie soltanto 5 giochi in tre partite. Aveva detto ai media: “Sono decisamente più a mio agio, molto più calma, più consapevole. Felice, in breve. Molto felice, anzi ,sono come un fenomeno ora, superorganizzata”.
Vika era stata fermata poi in semifinale da una scatenata Angelique Kerber, che si è poi rivelata essere la campionessa degli Australian Open 2016; comunque ci avevamo creduto. Il suo gioco aggressivo ci confermava continuamente il suoi progressi e la possibilità di rivederla in campo a breve per grandi sfide. Fisicamente sembrava guarita al 100%, avevamo anche imparato a non dare troppo peso alle smorfie che fa in campo, alle sue enfatiche cadute, e all’aria affaticata che ostenta a volte.
Proprio quando tutto sembra andare nel verso giusto, una nuova caduta. Ieri 25 Febbraio ad Acapulco Vika ha contratto l’ennesimo infortunio, questa volta al polso. La bielorussa, dopo una durissima battaglia contro slovena Polona Hercog, ha infatti avvertito un insistente fastidio al polso sinistro e ha scelto di non mettere a repentaglio anche la stagione 2016, dopo le infinite tribolazioni vissute nella scorsa annata, fermandosi. Dopo l’infortunio dell’anno scorso è inevitabile che un po’ tutti tratteniamo il fiato e ci chiediamo se questo nuovo problema sia qualcosa di trascurabile o segni negativamente un 2016 partito con i migliori auspici.
L’infortuno al piede, subito nel 2014 nel torneo di Wuhan, aveva messo un lungo stop alla sua attività agonistica e in più anche la sua vita al di fuori dal campo aveva subito dei cambiamenti si era infatti separata da Redfoo, il suo compagno e anche dallo storico allenatore Sam Sumyk passando a Wim Fissette, ex allenatore di Simona Halep. Ancora non si sa niente sulla gravità della cosa né sugli eventuali sviluppi. Speriamo solo di rivederla presto in campo a dispetto di quelli che dicono che il suo picco massimo appartenga ormai al passato.