Vika Azarenka: storia di una carriera interrotta

Sembra ormai non avere una fine la vicenda dell’affidamento del piccolo Leo, e la campionessa bielorussa non riesce a rientrare nel circuito come desidererebbe. Intanto è rimasta praticamente senza team.

Come annunciato da Ashcon Rezazadeh sul suo account Twitter, il preparatore atletico di Vika Azarenka, a causa delle ormai note circostanze personali della bielorussa, impegnata in una vera e propria battaglia legale per la custodia di suo figlio, la relazione professionale che li ha uniti è finita. Il preparatore apprezza l’opportunità che l’ex numero 1 del mondo gli ha dato ma le loro strade si dividono. Giorni prima, Michael Joyce, allenatore di Azarenka, aveva deciso di separarsi dalla tennista per lo stesso motivo, affermando di comprendere la scelta di mettere suo figlio al primo posto ma di non poter più aspettarla ( i rumors lo vogliono vicino ad un accordo con la britannica Johanna Konta).

La ex numero 1 del mondo ha dato alla luce il piccolo Leo a dicembre dello scorso anno. Ha iniziato a lavorare già da marzo in Bielorussia per tornare alle competizioni e per farlo ad alto livello. Riesce a tornare presto, giocando a Maiorca a metà giugno e poi a Wimbledon. Poco dopo Wimbledon, Lei ed il padre del bambino si separano. Iniziano la causa per l’affidamento del bambino e questo porta la Azarenka a dover saltare alcuni tornei. Pare che il motivo siano stati i continui spostamenti ad indurre il padre del bambino a chiederne la custodia. Prima dell’inizio dello US Open fu proprio la Azarenka attraverso una lettera ai suoi fan a comunicare che non avrebbe potuto prendere parte al torneo.

Occuparsi di un bambino e della propria carriera non è facile per qualsiasi genitore ma dover scegliere tra lui e il lavoro per una madre credo sia davvero ingiusto”. La bielorussa non aveva più la custodia legale del figlio affidato al padre a Los Angeles tramite sentenza del tribunale e non poteva portarlo al di fuori della California La Bielorussa aveva proposto al padre del bambino di seguirlo a New York facendosi carico di tutte le spese, ma anche questo tentativo è stato vano. I rapporti si sono inaspriti e da quanto trapelato dai giornali la Azarenka avrebbe chiesto, tramite il suo legale, un maxi risarcimento per circa 10 milioni di euro. Fatto sta che da allora la Azarenka non ha ancora risolto questa intricata vicenda legale e molto probabilmente non sarà pronta neppure per l’inizio della nuova stagione. Nel frattempo il suo team e la sua carriera da tennista professionista sono completamente da ricostruire. Sembra davvero non esserci pace per Vika né come madre e ancor meno come tennista.

Franco Campagna

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