Il prestigioso torneo di Wimbledon è famoso anche per le sorprese che riserva. Quest’anno, in finale, una tennista che conosciamo bene, ma anche una non testa di serie.
Ons Jabeur – t.d.s. n. 6 – e Marketa Vondrousva si sfideranno per conquistare il primo titolo Slam in carriera – Jabeur era stata ad un passo nel 2022, anno in cui ha perso in finale contro Elena Rybakina – Vondrousova, con questa finale, si ritrova virtualmente vicina alla Top 10. Grazie a questo inaspettato percorso a Wimbledon, scala più di 30 posizioni in classifica, ritrovandosi al sedicesimo posto nel ranking. Sarà il loro sesto incontro sul campo: i precedenti incoronano per 3 volte Vondrousova, di cui 2 recenti, il primo all’Australian Open 2023 e il secondo ad Indian Wells. Jabeur ha vinto solo 2 incontri invece: uno a Stoccarda nel 2022 e l’altro ad Eastbourne l’anno prima – Jabeur è stata, peró, l’unica ad avere la meglio sull’erba –
Il cammino a Wimbledon è stato duro per entrambe. La tennista araba ha dovuto confrontarsi con una campionessa Slam già a partire dal terzo turno, Bianca Andreescu – la canadese è ancora alla ricerca di una forma ottimale dopo il rientro dall’infortunio, nonostante si sia già vista la voglia che ha di ristabilirsi in Top 10 – eliminata dalla tunisina in rimonta. Agli ottavi di finale è stata la volta di una tennista che il torneo di Wimbledon l’ha vinto 2 volte: Petra Kvitova – rientrata in Top 10 grazie al risultato raggiunto a Wimbledon ma soprattutto grazie al titolo vinto a Miami – La ceca, probabilmente distrutta per via delle 8 vittorie consecutive sulla sua superficie preferita – contando anche il titolo a Berlino – cede al gioco di Jabeur che vince in due agevoli set, riservandole anche un 6-0 al primo parziale. Il vero ostacolo mentale era rappresentato dalla sua avversaria di quarti di finale, la kazaka che nel 2022 le ha soffiato il titolo, Elena Rybakina; Ons si prende la rivincita, e approda in semifinale in rimonta – aveva perso il primo parziale al tie-break – Stesso discorso vale per il match in semifinale contro Sabalenka: rimonta da un tie-break durissimo e si aggiudica con merito la finale – grazie a questa vittoria ha tolto la gioia alla bielorussa di diventare la numero 1 del mondo – Per la tunisina si tratta della terza finale Slam in carriera, la seconda consecutiva a Wimbledon. Non è la finale che ci si aspettava in partenza, quella tra la numero 1 del mondo Swiatek e la numero 2 Sabalenka. Ma quella in scena a Wimbledon sarà una finale femminile dal sapore storico: in caso di vittoria di Jabeur, la tunisina diventerebbe la prima tennista araba a vincere un major, e la prima tennista africana a vincere il torneo di Wimbledon: “Spero che la terza volta sia quella giusta. Voglio riscrivere la storia per la Tunisia e per l’Africa” ha detto Jabeur. In caso di vittoria, Marketa Vondrousova, invece, sarebbe la prima tennista non testa di serie a vincere il titolo dal lontano 1963.
Il percorso di Vondrousova è stato più silenzioso, avvenuto meno sotto i riflettori come d’altronde ci si aspettavamo. La curiosità degli spettatori è sicuramente aumentata dopo la sua vittoria ai quarti di finale contro Jessica Pegula – t.d.s. n. 4 – ma Marketa ha dovuto occuparsi di teste di serie sin dal secondo turno, in cui ha messo anticipatamente fine al torneo di Kudermetova – t.d.s. n. 12 – In semifinale è il turno di Svitolina, la più guardata quest’anno, autrice della vittoria su Iga Swiatek e neo-mamma. Vondrousova si aggiudica la finale in due agevoli set: un doppio 6-3 è ció che deve incassare Svitolina, fierissima comunque del percorso fatto, grazie al quale torna in Top 30. Per la mancina ceca, 24 anni, il successo sarebbe anche un modo perfetto per festeggiare il primo anniversario di matrimonio con il suo Stepan Simek, a cui ha scelto di dire sì il 17 luglio dello scorso anno, quando l’ennesimo problema fisico l’aveva costretta a un intervento al gomito sinistro. “Almeno ho avuto qualcosa di cui essere felice, i preparativi del matrimonio mi hanno distratto dalla tristezza dovuta alla lontananza dai campi. Diciamo che il timing è stato perfetto”, ha raccontato evidenziando la sua filosofia di vita. Per Vondrousova dotata di servizio carico d’effetti, dritto letale e rovescio a due mani che ogni tanto partorisce smorzate impeccabili – una specialità che appartiene anche a Jabeur – una vittoria, domani, rappresenterebbe il meritato premio dopo una carriera costellata di tendiniti ai polsi, interventi e stop forzati che hanno ostacolato una corsa cominciata a 19 anni con la finale al Roland Garros, due anni prima della conquista della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo.