La terza giornata di Wimbledon per il tennis femminile riserva la sorpresa firmata Mattek-Sands. La statunitense, nota per i suoi look aggressivi (“terribili” cit. Paolo Bertolucci) ha messo a segno un bel colpo, guadagnandosi il terzo turno con un vittoria perentoria su Ana Ivanovic, avendo il match in controllo, specie sui suoi turni di servizio, usando il back di rovescio per scendere a rete e impegnare con numerosi passanti Ana.
La super-favorita del torneo, Serenona Williams, ha passeggiato contro la Babos, in grado di impensierla (per così dire) finché le ha retto un po’ il servizio solo nel primo parziale, vinto dalla statunitense per 6-4. Poi solo randellate di Serena.
Anche la sorella maggiore Venus è in giornata, nonostante un punteggio (7-6 6-4) che trafisce più di qualche affanno per sconfiggere Putintseva, kazaka dal buon dritto e dalla discreta mobilità. L’esperienza di Venus basta e avanza per passare il turno.
Continua la striscia positiva della Bencic, che dopo la vittoria della scorsa settimana, impiega più del previsto per sbarazzarsi della tedesca Fiedsam, con un perentorio 6-0 nel terzo set, dopo aver faticato a chiudere nel primo (7-5 lo score) e pagando un passaggio a vuoto sul servizio nel secondo, perso per 4-6.
Prova di sostanza per Sloane Stephens nel derby che la opponeva alla Davis, portato a casa con un doppio 6-4, in un match un po’ nervoso (le due sono evidentemente rispettose l’una dell’altra) ma portato in controllo a casa dalla giocatrice più esperta che ha accellerato con la risposta nei momenti decisivi. Occhio alla Stephens in prospettiva tabellone: se in giornata può mettere in difficoltà chiunque sull’erba, e, nei prossimi anni, ci sentiamo di dire che sarà spesso nella seconda settimana.
Lucie Safarova si qualifica per il terzo turno senza alcun problema contro la modesta Hsieh, buona doppista ma decisamente non in grado di mettere in difficoltà la finalista del Rolando, neanche sull’erba.
Altre vittorie da segnalare sono quella della tedesca Andrea Petkovic, che andando avanti nel torneo può rappresentare una mina vagante visto il suo buon servizio e l’attitudine all’erba fin troppo sottovalutata.
Finale di giornata amaro per i colori azzurri con la sconfitta di Sara Errani, per mano della ostica serba Krunic, che si impone per 6-2 al terzo dopo 2h di battaglia vera. La nostra numero due è sicuramente dura a morire, non regala praticamente nulla, corre e cerca di manovrare col rovescio da fondo per poi attaccare la sua giovane avversaria, la quale, per tutta risposta usa molto il drop-shot per chiamare Sara alla corsa in verticale, sicuramente quella meno amata dalla romagnola.
Il primo set vede la Krunic sempre avanti, fino al break (infiniti) decisivo. Sara nel secondo va sotto, recupera e tiene botta fino al tie-break decisivo, dove a suon di risposte e attacchi ben centrati prende il largo. Nel terzo set la serba fa subito il break e lo difende nonostante ogni game sia andato ai vantaggi e le occasioni sia state abbondanti da entrambe le parti. Peccato, sembrava un match che la Errani stava facendo girare a suo favore, ma è mancato qualcosa col servizio (8 aces a 0) e la capacità di chiudere i punti in modo più facile (59 vincenti contro i 25 di Sara).