Wta 2020: alcune previsioni sul circuito femminile

Dopo una stagione ricca di sorprese e nuove protagoniste del circuito, cosa è lecito aspettarsi dal 2020, anno delle Olimpiadi, nonché una delle ultime stagioni per brillare per le veterane del circuito?

Lanciarsi in pronostici nel mondo dello sport è sempre un azzardo. Soprattutto se si parla di pronostici a lungo termine, soprattutto se si parla di uno sport individuale come il tennis, e ancor di più se si tratta del circuito femminile. Dopo le ultime stagioni non c’è nulla che si possa dare per probabile, tanto meno plausibile, ma è lecito avere delle aspettative su alcune giocatrici in particolare.

Partiamo dunque da Ashleigh Barty; dopo una stagione da vera numero 1, l’australiana è chiamata a comportarsi da tale anche nei prossimi mesi. Per lei l’incipit sarà fondamentale, non solo perché avrà la possibilità di aumentare il vantaggio del ranking sulle avversarie – con la principale avversaria, Osaka, che difende lo Slam -, ma anche perché è della sua Australia che si parla. Giocare in casa da favorita assoluta è sempre complicato per tutte e la pressione è enorme, ma negli scorsi anni Ash ha sfruttato spesso la spinta del pubblico a favore. Mi aspetto un gran torneo da lei, che la veda almeno tra le ultime 4, il resto poi dipenderà tanto da lei quanto da chi avrà davanti. Come favorite però vedo Osaka, Andreescu e Serena Williams, di cui parleremo poi. Mi aspetto anche che deluda le aspettative – forse troppo alte – su terra, ma che si regali grandi emozioni a Wimbledon, dove non ha mai sfruttato a pieno il grande potenziale. Imprevedibile nell’estate americana, dove non sembra adattarsi al meglio, tornerà grande protagonista in Asia, dove ha sempre brillato. Ci sono tante attese, ma in un anno in cui è chiamata a tante conferme, sarebbe ottimo riuscire a vincere uno Slam o rimanere numero 1 del mondo.

Ashleigh Barty, campionessa del Roland Garros 2019

 

Parlare di Serena come una delle favorite per gli Slam del 2020 sembra poco plausibile, ma la statunitense è una grande campionessa, ha giocato ad un ottimo livello per un anno e mezzo sciogliendosi solo in finale per ben 7 volte – 6 Slam, un Premier 5 -. La zampata vincente non è ancora arrivata, ma sono fiducioso del fatto che Serena sia ben lontana dall’arrendersi e sarà competitiva almeno in 3 Slam su 4, oltre che a Tokyo per cercare una medaglia. Mi aspetto un titolo, almeno un Premier, non alza un trofeo da troppo tempo – a gennaio saranno tre anni -. Naomi Osaka e Bianca Andreescu saranno a mio parere le due stelle a brillare sul cemento, con la canadese che potrebbe far bene anche su terra per il tennis che ha, ma ha giocato troppo poco per dirlo con certezza. Da Naomi mi aspetto più continuità, o almeno lo auguro a lei: può vincere qualsiasi torneo, al 100% è una vera numero 1, ma deve trovare serenità e sembra che il team che la segue sia la chiave. Ha anche trovato l’amore nel frattempo, sarà una lama a doppio taglio. Infine, il torneo a cui può e deve puntare è l’oro olimpico, non le capiterà più di poter vincere una medaglia direttamente nel proprio paese. Dalla canadese invece è lecito aspettarsi grandi piazzamenti, magari con qualche sconfitta in più, e più tornei giocati durante l’anno. Sembrerà assurdo ad alcuni, ma il vero obiettivo per lei sarà rimanere in top 10, perché darebbe prova di essere fortissima anche quando parte da favorita.

Serena Williams

 

I mesi centrali dell’anno, su terra ed erba, saranno decisamente più equilibrati: Simona Halep giocherà da favorita come da diverse stagioni a questa parte, ma anche Pliskova, Bertens, Svitolina e Vondrousova potranno puntare in alto. Non è così assurdo pensare che anche Maria Sharapova possa essere tra le protagoniste, magari a Roma o a Parigi, tornei in cui si sente a casa. La russa ha preparato la stagione con Piatti e sembra stare bene, ma ci vorrà del tempo per capire se ritroverà anche il killer instinct. Ovviamente anche Barty sarà tra le grandi pretendenti al titolo Slam parigino, ma difendere il suo primo Major sarà tutt’altro che semplice. A Wimbledon invece Serena sembra ancora l’unica certezza, con le due finali disputate nel 2018 e 2019, ma le varie Kvitova, Barty, Konta possono tutte giocare alla pari con la 23 volte vincitrice Slam. Nelle ultime due stagioni ad imporsi sono state atlete più continue da fondo campo, dotate di una grande difesa, ovvero Kerber e Halep; per il 2020, tutto è possibile.

Da Elina Svitolina nel 2020 ci si aspetta almeno una finale Slam, dopo averla sfiorata per ben due volte nella stagione appena conclusa, e dovrà puntare anche a vincere un Premier di buon livello, lei che era la regina dei Premier 5. Petra Kvitova dovrà svolgere al meglio la preparazione invernale per cercare di evitare gli infortuni, principali avversari di questa seconda parte di carriera, e giocare con continuità ad alti livelli, ma credo la vedremo ad alti livelli ancora una volta solo nei primi 5/6 mesi. Mi aspetto l’esordio in top10 di due giovani americane, Sofia Kenin – che potrà migliorare molto i risultati nei grandi torneo – e Amanda Anisimova – che ha giocato poco durante l’estate, periodo in cui può ottenere molto -. Mi aspetto una crescita graduale e continua per Donna Vekic, mentre Coco Gauff si potrà avvicinare già alle prime 30 anche grazie ai primi mesi in cui non difende nulla. Mi aspetto il ritorno a discreti livelli di Jelena Ostapenko, che al fianco di Marion Bartoli può ritrovare la top20, sperando possa stabilizzarsi definitivamente almeno a quei livelli. Non ci sono molte indicazioni invece per Garbine Muguruza, che avrà con sé Arantxa Sanchez Vicario. Per quanto riguarda le altre giovani, McNally potrà arrivare nelle prime 50, Lopatetska in top100, ginocchio permettendo, motivo per cui è rimasta fuori per quasi tutto il 2019, e anche Snigur, Tauson, Osorio Serrano potranno comparire nelle prime 100 del mondo.

La stellina Liudmila Samsonova, russa con un passato azzurro

 

Tra le azzurre, Giorgi può tornare almeno tra le prime 50 anche se il torneo di Limoges appena disputato non è il migliore degli inizi. Per lei necessario arrivare alle porte della stagione su erba con una classifica che le permetta di giocare nei main draw dei tornei. Da lì in poi può fare benissimo e difende solo due finali International. Jasmine Paolini avrà diversi mesi per conquistare il ranking più alto possibile, poi inizierà la difesa dei punti. Comparire almeno tra le prime 75 è possibile e deve essere un obiettivo per la toscana. Le maggiori aspettative però le ripongo in Elisabetta Cocciaretto, classe 2001 con tutte le carte in regola per arrivare già nel 2020 nelle prime 60/70 della classifica. Liudmila Samsonova, che batte bandiera russa ormai da tempo ma merita di essere inserita nella sezione azzurra almeno per la storia che condivide con l’Italia, si è avvicinata alla top100 e senza dubbi sfonderà a breve il muro, dove possa arrivare è difficile a dirsi. Un posto nelle prime 50 è raggiungibile, forse non in un anno solo, ma poco importa. Nelle seconde linee, attenzione a Lisa Pigato, classe 2003, che può provare a porsi la top300 come primo obiettivo, e un occhio di riguardo anche per Marion Viertler, che ha molto da dimostrare ma ha messo in campo un buon tennis nelle ultime settimane nel 2019.

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