A Bucarest: terzo trofeo in carriera per Anastasija Sevastova. La lettone ha avuto la meglio in due set su Petra Martic. Per la tennista di Spalato, seconda sconfitta su due finali finora disputate. La prima risale all’edizione 2012 del torneo di Kuala Lumpur (che, giova ricordarlo, dal prossimo anno tornerà a Palermo) per mano di Su-Wei Hsieh. Anastasija Sevastova ha riscattato la finale persa a Bucarest nel 2016, con un sonoro 6-0, 6-0 incassato da Simona Halep. La lettone succede nell’albo d’oro a Irina-Camelia Begu. A Gstaad: sesto titolo in carriera per Alizé Cornet. La transalpina ha battuto, in due set rocamboleschi, Mandy Minella. La tennista lussemburghese, alla prima finale Wta, è stata la sorpresa del torneo. Arrivata in Svizzera da numero 226 al mondo, ha mostrato di essere competitiva a meno di nove mesi dalla nascita della piccola Emma. Alizé Cornet succede a Kiki Bertens nell’albo d’oro e domani risalirà alla posizione numero 34.
WTA BUCAREST
ANASTASIJA SEVASTOVA AGGUANTA IL TERZO TITOLO – Anastasija Sevastova si impone in due set su Petra Martic. Primo parziale equilibrato, secondo dominato dalla lettone. Era quasi scontato che il match tra Anastasija Sevastova e Petra Martic non potesse andare al terzo set. In campo, specie nel primo parziale, si sono viste due giocatrici stanche che hanno pagato dazio per un torneo durissimo. Anche se Anastasija Sevastova ieri ha disputato un solo e velocissimo set contro l’immobile e infortunata Polona Hercog, per la lettone ha parlato il linguaggio del corpo. In particolare quando dopo l’ennesimo errore, la Sevastova si è rivolta al pubblico e con un gesto eloquente ha lasciato intendere che per vincere il match ci sarebbe stato bisogno di faticare e di metterci tutto il cuore possibile. Difatti, quel primo parziale non è stato particolarmente bello. Sei break in dodici games, con Petra Martic che per tre volte ha strappato il turno di battuta all’avversaria e per tre volte lo ha restituito. Questo perché entrambe hanno servito basse percentuali di prime in campo e dunque sono state più efficaci in risposta. L’epilogo del parziale è stato il tie-break, e nel jeu décisif si sono viste più magie che disastri da parte di Anastasija Sevastova. Ipotecato il primo set, tutto è andato in discesa per la lettone. Anastasija Sevastova ha giocato con maggiore tranquillità e, contemporaneamente, Petra Martic allentava la presenza in campo. Svuotata dal match maratona di due giorni fa contro Laura Siegemund, dalla difficile vittoria di ieri su Mihaela Buzarnescu e dal primo set sfuggito dopo essere stata avanti 3-1 e poi 5-4 e servizio, la tennista di Spalato ha smesso di crederci. Due break ceduti a zero, nel terzo e settimo game, sono stati i segnali della resa. Dopo un’ora e 33 minuti di gioco, Anastasija Sevastova ha messo il sigillo sul 6-2 finale e sul terzo titolo in carriera.
Risultato – Finale:
[1] A. Sevastova b [4] P. Martic 7-6 (4) 6-2
WTA GSTAAD
ALIZE’ CORNET SOLLEVA IL SESTO TROFEO IN CARRIERA – Due set ricchi di capovolgimenti di fronte. In entrambi, Mandy Minella ha avuto numerose opportunità. Ma a spuntarla, con una gestione più accorta dei momenti importanti, è stata Alizé Cornet. Più solida tatticamente e più concentrata nei punti chiave, la transalpina è riuscita a superare le fasi critiche e ribaltare l’inerzia dei due parziali. In entrambi i set, Mandy Minella era partita forte. Servizio e dritto, sono senza dubbio i colpi più affidabili della lussemburghese e li ha sfruttati per portarsi avanti 2-1 e battuta nella prima frazione. Mandy Minella ha però fallito ogni volta che i games si sono trascinati ai vantaggi e sprecato tutte le occasioni per allungare. Alizé Cornet, dopo aver rischiato di andare sotto 1-3, un po’ grazie alla pazienza, un po’ per via degli errori dell’avversaria, ha agganciato sul 2-2 alla settima palla break. Quel quarto game fiume, ha sfiancato la lussemburghese e Alizé Cornet, fresca di sodalizio tecnico con Simon Goffin (ex coach di Anastasia Pavlyuchenkova) ne ha approfittato per issarsi sul 4-2. Mandy Minella ha reagito e si è rifatta sotto a suon di dritti vincenti, ma non è bastato: ogni volta che lo scambio si è allungato o la lussemburghese è stata inchiodata sull’angolo del rovescio, Alizé Cornet ha avuto la meglio. Non a caso, la transalpina ha infilato tre giochi consecutivi e messo a segno il 6-4 che è valso il set di vantaggio. Stesso copione nel secondo parziale. Mandy Minella è partita con l’acceleratore premuto. Con il dritto, in particolare, ha guadagnato campo e travolto Alizé Cornet. Per due volte la tennista del Lussemburgo è andata avanti di un break e per due volte è stata ripresa. Mandy Minella è stata addirittura in vantaggio 5-3 e, nel decimo game (sul 5-4) ha servito per il set. Nulla di fatto. Anzi: prima di allungare la seconda frazione al tie-break, la lussemburghese si è ritrovata a salvare due match point. I due set point non sfruttati da Mandy Minella nel jeu décisif, sono stati l’ennesima dimostrazione del fatto che oggi con l’amministrazione delle situazioni favorevoli non era giornata. Il cinismo ha premiato Alizé Cornet, ma per la Minella resta il torneo da incorniciare. Raggiungere la prima finale Wta a 32 anni e a nove mesi dalla maternità, non è poi così male.
Risultato – Finale:
[1] A. Cornet b M. Minella 6-4 7-6 (6)