La classifica WTA viene stilata sulla somma dei punti che ogni tennista conquista durante i tornei a cui partecipa, determinando così anche le teste di serie in ogni torneo stagionale e si basa su un sistema di 52 settimane con i risultati dei migliori sedici tornei di una giocatrice per i singoli e undici tornei per i doppi.
La classifica sarà congelata al 16 marzo scorso in modo che i punti ottenuti si estendano oltre le classiche 52 settimane e la posizione occupata da ogni singolo giocatore non sia influenzata dalla sospensione.
La WTA estende dunque il periodo di validità del ranking da marzo 2019 fino a dicembre 2020, le giocatrici potranno quindi scegliere i loro migliori 16 risultati in singolare e i migliori 11 nel doppio conquistati in quell’intervallo di tempo, potendo inserire il risultato migliore ottenuto in caso di un torneo disputato due volte.
Le tenniste inserite nel ranking dunque non perderanno punti, ma hanno la possibilità di incrementarli in base ai risultati raccolti alla ripresa della stagione. Una decisione quella della WTA che va di pari passo con quella dell’ATP generate entrambe dalla situazione causata dalla pandemia di COVID-19 , che ha obbligato il circuito a cancellare numerosi tornei, tra cui anche Wimbledon.
La WTA inoltre rimuove l’obbligatorietà di disputare determinati tornei sottolineando il diritto delle giocatrici di non mettere in alcun caso a rischio la propria salute mettendosi in viaggio verso Paesi che stanno ancora affrontando attivamente gravose emergenze sanitarie.
Nicola Devoto