La parità di guadagno tra circuito maschile e circuito femminile è sempre un argomento caldo tra gli appassionati di tennis, a maggior ragione nel periodo che stiamo vivendo in cui le variabili sono molte ma a vincere, almeno nei tornei importanti, è sempre e solo Iga Swiatek. La domanda che viene posta da chi critica l’uguaglianza dei montepremi è legata principalmente ai tornei combined “È giusto che il circuito femminile guadagni alla pari di quello maschile, nonostante la maggior parte degli incassi vengano dal maschile?”
Chi pone questa domanda spesso e volentieri usa come esempi le finali Slam, che si giocano in due giornate differenti: in quella femminile non sempre c’è il pienone, mentre in quella maschile lo stadio si riempie. La verità però è che non si può prendere una singola partita come esempio lampante e, analizzando al meglio la situazione ci si accorge che i seguaci del circuito femminile esistono e non sono neppure pochi.
Chi scrive proprio negli ultimi giorni è andato dal vivo a seguire il 60 mila di Caserta, ITF di livello alto e che ha visto la partecipazione di Kiki Mladenovic, fresca vincitrice Slam. Nell’andare al circolo la cosa più sorprendente è stata proprio la risposta del pubblico. Nonostante si trattasse di un torneo non di primissimo livello e pur essendo di un torneo prettamente femminile, già dall’inizio dei match il circolo era affollato dagli appassionati. Parlando con qualche spettatore è uscito fuori che, per quanto nel tennis maschile i colpi viaggino ad un’altra velocità, c’è chi preferisce il femminile dove si possono vedere maggiori scambi.
E, se è vero quanto viene detto da chi critica la parità dei montepremi – ossia che al momento il tennis femminile sia più noioso rispetto al maschile per via della presenza di una dominatrice – è anche giusto ricordare che nel tennis, così come in tutti i campi della vita, esistono momenti di up e momenti di down, dove l’importante è non buttare nei momenti difficili quanto di buono si è riuscito a creare nei momenti positivi.
Quindi bisogna pazientare e,visto che sembrerebbe non esserci concorrenza al femminile, ripensare anche solo per un momento – o forse un po di più – quando la situazione è stata l’opposto con grande competitività ai vertici del circuito WTA e un maggior dominio nel circuito ATP.