Finale Eastbourne Wta 2014. Finale inaspettata tra una Kerber ritrovata a livelli medio-alti e una giovane americana in ascesa, Madison Keys, 19 anni e numero 47 delle classifiche mondiali.
Se la Kerber la conosciamo tutti, la Keys è il prototipo di giocatrice che tanto va per la maggiore oggi. Sparapalle indomita, colpi potenti e spettacolari, mobilità degna della peggior Kvitova.
Nel primo set all’americana entra tutto o quasi. 15 vincenti, 12 gratuiti, tanti aces e percentuale notevole di prime palle. Di contro una Kerber passiva e più fallosa del solito (10 errori non forzati). 6-3 e si va al secondo, con la sensazione che la Keys non potrà reggere lo stesso ritmo.
E, come previsto, nel secondo set la musica cambia: una Kerber rapida e più propositiva si porta in un attimo sul 3-0, in coincidenza con un peggior rendimento al servizio dell’americana. La Kerber continua a spingere, non perdendo più campo e facendo correre la Keys di qua e di là. Sotto 5-2, l’americana ritrova improvvisamente la luce: vince un game lottatissimo aggrappandosi a un gran servizio (saranno 17 gli aces totali) e annulla un paio di set point. La Kerber porta a casa il set grazie a due righe e a un clamoroso doppio-net sul set point. Si va al terzo: il risultato più giusto per una finale già godibile ma che ancora non ha mostrato il meglio.
Il terzo set è infatti semplicemente spettacolare. La Kerber brilla ora della luce dei tempi migliori, correndo come un’ossessa e avventandosi rapace su ogni palla. La Keys, dal canto suo, continua a martellare con colpi straordinari da ogni parte del campo, rivelando inoltre un’inedita e sorprendente efficacia in difesa. Scambi lunghissimi, è una battaglia vera quella in campo. Nessuna vuole cedere. Tra una Keys on fire come non mai e una Kerber sontuosa in difesa, la partita arriva a decidersi su pochissimi punti: la tedesca annulla tre match point, prima di capitolare al quarto utile.
Partita fantastica e degna di un torneo che ha visto trionfatrice 11 volte Martina Navratilova, regina del post partita con la consegna del trofeo alla Keys. Prima finale in carriera (e primo trofeo, of course) per l’americana, 19 anni e un futuro davanti tutto da scoprire. Per la Kerber terza finale stagionale (ma ancora a secco di trofei) e buone sensazioni ritrovate.
Questi i numeri della finale: Keys b. Kerber 6-3 3-6 7-5
vincenti: 15 per la Kerber, 60 (avete letto bene) per la strepitosa Keys
errori non forzati: 23 Kerber, 48 Keys
discese a rete: 7/9 Kerber, 14/19 Keys
aces: 0 Kerber, 17 Keys
doppi falli: 2 Kerber, 4 Keys
La partita, nel bene e nel male, l’ha fatta la Keys. E l’ha vinta con merito. Terza top ten battuta in carriera (dopo la Jankovic nello stesso torneo e la Li l’anno scorso) e vera e propria mina vagante a Wimbledon. Le altre sono avvisate.