Lo swing nordamericano ha regalato al circuito una nuova regina: Bianca Andreescu, classe 2000, che è stata in grado di trionfare davanti al pubblico di casa a Toronto per poi ripetersi a New York, vincendo il primo titolo Slam della sua giovanissima carriera. Con questi successi la canadese si è lanciata verso il vertice del ranking e giocherà da favorita anche gli appuntamenti rimanenti. Con il passaggio in Asia però gli equilibri vengono spesso ribaltati e gli exploit sono sempre dietro l’angolo. Nel 2017 fu Caroline Garcia la grande – se non unica – protagonista dei ricchi Premier cinesi, mentre nel 2018 Aryna Sabalenka ha vinto a Wuhan e Wozniacki a Pechino, con Wang e Kontaveit tra le altre sorprese. Saranno proprio Wuhan e Pechino a svolgere il ruolo principale nella decisione delle finaliste di Shenzhen.
Due giocatrici potranno scendere in campo serene, forti del pass già strappato per le WTA Finals. Si tratta di Ashleigh Barty, numero 1 del mondo e campionessa del Roland Garros e di Miami, e Karolina Pliskova, numero 2 e vincitrice a Roma. La ceca è già stata numero 1 del mondo in passato e avrà l’occasione di tornarci a breve, anche se fa effetto vedere che negli ultimi tre anni ha vinto solo un torneo di categoria superiore ai Premier – Roma quest’anno, per l’appunto – e non ha giocato neanche una finale Slam. Se sembra non brillare in acuti, sicuramente è al momento la migliore tennista in termini di costanza di rendimento. Tolte loro due, rimangono 6 posti disponibili e 8 grandi candidate, ma anche quelle che ora rincorrono avranno le loro chances.
Seguono nella Race to Shenzhen, quasi a parimerito a più di 4700 punti, Simona Halep e Bianca Andreescu. La rumena è a 450 punti dalla qualificazione e molto verosimilmente avrà la conferma matematica entro Pechino, se non già a Wuhan. Discorso simile per la canadese, a cui mancano ufficialmente 500 punti anche se la sua programmazione sarà più scarna, con solo Pechino all’orizzonte. Considerando che la soglia di qualificazione si abbasserà settimana dopo settimana e che il distacco da chi segue è consistente, sia Halep che Andreescu possono dormire sogni sereni: a meno di infortuni o incredibili capovolgimenti le vedremo al via a Shenzhen. La situazione di chi segue e ben più interessante.
In quinta posizione, a 3935 punti, la finalista di Wimbledon, Us Open e Toronto Serena Williams, che nonostante abbia saltato diversi mesi per infortuni e più volte sia stata costretta al ritiro è a buon punto nella race. L’estate le ha permesso di rimanere in top10 e ora potrebbe risalire ulteriormente visto che nel 2018 non giocò più alcun match dopo la finale persa a New York. Per Serena l’unico torneo rimasto da giocare ufficialmente è Pechino, dove una buona prestazione potrebbe consegnarle il biglietto per Shenzhen. A 100 punti di distanza segue Petra Kvitova, che dopo un grande inizio di stagione ha dovuto fermarsi per problemi fisici. Al momento la ceca è ampiamente in corsa per le Finals, ma il rendimento delle ultime settimane potrebbe non essere sufficiente per rimanere nelle prime 8. L’Asia è spesso stata generosa con lei ma al momento lo scenario non è dei più rosei.
Chiudono l’attuale top8 Naomi Osaka a 3777 punti e Belinda Bencic a 3615, entrambe a più di 1500 punti dalla certezza matematica. Osaka è l’unica vincitrice Slam del 2019 la cui qualificazione è seriamente a rischio. Luci e ombre per lei quest’anno, con il titolo e il numero 1 del mondo a inizio anno, ma anche tante brutte sconfitte nei mesi seguenti. Ora per lei ci sono il torneo di casa di Osaka e poi Pechino, dove c’è solo una parola d’ordine: fare punti. Se vorrà andare a giocarsi le Finals per il secondo anno consecutivo sarà costretta a ritrovare il suo miglior tennis, perché le ragazze dietro di lei non si faranno sfuggire l’occasione. Belinda Bencic invece ci arriva molto più in forma, forte della prima semifinale Slam in carriera. Nonostante il suo posto sia fortemente in bilico, la condizione suggerisce che abbia buone chances di prendere parte all’evento di fine anno.
Le due tenniste momentaneamente escluse sono Kiki Bertens ed Elina Svitolina, entrambe fuori di pochi punti. L’olandese è scivolata fuori dalle prime 8 solo per una seconda parte d’estate leggermente sotto i suoi standard, mentre Svitolina riesce ad essere in corsa solo grazie alle due semifinali Slam raccolte a Wimbledon e agli Us Open. Per entrambe c’è il rischio di perdere punti importanti, soprattutto visto che l’ucraina proprio alle WTA Finals del 2018 ha vinto il torneo più importante della sua carriera e in base a quello si deciderà il suo ranking a fine anno. Oltre a loro pagherà caro Sloane Stephens, che con la finale del 2018, quasi impossibile da difendere, crollerà di molto nel ranking.
Piuttosto lontane sono per ora Johanna Konta – 2880 punti -, Madison Keys -2497 punti -, Marketa Vondrousova – 2390 punti – e Sofia Kenin – 2345 punti -. Per tutte loro servirà fare due settimane strepitose in Cina per regalarsi una chance di concludere l’anno tra le migliori, poiché senza un exploit sarà difficile sognare in grande. Si ricordi che per le giocatrici dalla nona alla diciannovesima posizione vi sarà il cosiddetto “masterino”, il WTA Elite Trophy di Zhuhai. Non resta dunque che attendere per scoprire chi sarà presente ad uno dei tornei più ricchi dell’anno – 14 milioni di dollari da dividere tra sole 8 tenniste – e chi rimarrà a bocca asciutta, almeno per questa volta.