A Honolulu il tabellone è allineato alle semifinali. Una sola testa di serie ancora in gara ed è Shuai Zhang, prima testa di serie del torneo. La tennista cinese ha battuto Vitalia Diatchenko, che sotto di un set e 4-1 nel secondo ha optato per il ritiro. La partita era oramai compromessa e la giocatrice russa è una tra le tante che, negli ultimi tornei Wta 125K della stagione, ha risentito dei troppi match giocati in poche settimane. Shuai Zhang affronterà in semifinale Rebecca Peterson che ha avuto la meglio su Ajla Tomljanovic. Eliminata Evgeniya Rodina, testa di serie numero 3, sconfitta in tre set dalla statunitense Julia Boserup, che al primo turno aveva battuto Sara Errani. La Boserup se la vedrà con Su Jeong Jang, che ha concesso appena 4 giochi a Miharu Imanishi.
Risultati:
[1/WC] S. Zhang b V. Diatchenko 6-2 4-1 (ritiro)
R. Peterson b A. Tomljanovic 7-5 7-6 (3)
J. Boserup b [3] E. Rodina 6-1 3-6 6-1
S. Jang b M. Imanishi 6-1 6-3
A Mumbai la prima a qualificarsi per la finale è stata Dalila Jakupovic, tennista slovena numero 242 Wta, che in rimonta ha battuto Sabina Sharipova. Fatale per la Sharipova è stato il break subito nel settimo gioco (game pessimo consegnato con un doppio fallo) del terzo set, che fino al 3-3 aveva seguito l’andamento dei turni in battuta. La slovena è così passata a condurre 4-3 e servizio. Da quel momento Sabina Sharipova è uscita completamente dalla partita e Dalila Jakupovic ha chiuso 6-3, con uno score di tre giochi consecutivi. In finale, la Jakupovic avrà una avversaria sulla carta quasi proibitiva: Aryna Sabalenka che in due set si è sbarazzata della francese Armandine Hesse. 31 minuti di terrore, così si può sintetizzare il primo set della malcapitata Armandine Hesse, presa letteralmente a pallate dalla bielorussa. La francese gioca a velocità nettamente inferiori tanto da non riuscire nemmeno a organizzare i colpi, prima di vedersi grandinare da tutte le parti del campo i vincenti della Sabalenka. Un 6-2 che sarebbe potuto essere anche un bagel, ma la bielorussa ha nel dna del proprio gioco il rischio e la mancanza di mezze misure. Per l’atteggiamento passivo dell’avversaria che non è riuscita a trovare alcuna soluzione, la Sabalenka si è potuta tranquillamente permettere prime di servizio vicine alla linea di fondocampo, quanto alcuni improbabili attacchi o risposte abbondantemente fuori misura. Il secondo set va in fotocopia rispetto al primo. La francese riesce a contenere fino al 2-2 la furia agonistica di Aryna Sabalenka. A seguire un parziale di 4 giochi a 1 per la bielorussa che amministra senza problemi il break di vantaggio messo a segno nel sesto gioco.
Risultati:
D. Jakupovic b S. Sharipova 3-6 6-3 6-3
[1] A. Sabalenka b A. Hesse 6-2 6-3