PAULINE PARMENTIER batte POLONA HERCOG 64 36 63
Sono passati 10 anni dall’ultimo trionfo della francese in un torneo del circuito WTA. All’epoca era il Luglio del 2008 (mese molto rappresentativo per i moderni Galli, dal lontano 1789) e una ventiduenne Pauline Parmentier batteva una ancor più giovane Lucie Safarova in quel di Bad Gastein, sulla terra rossa austriaca. Non era quello, però, il primo torneo vinto dalla francese, ma il secondo. Il precedente era stato conquistato l’anno prima a Tashkent, sul cemento uzbeko, e l’avversaria sconfitta si chiamava nientemeno che Victoria Azarenka, al tempo una diciannovenne ancora acerba, a cui era stato rifilato un sonoro 75 62. Dopo questo trionfo, la transalpina sembrava destinata a far parlare di sé in modo deciso all’interno del circuito femminile e invece, da allora, solo comparse, alternate a buone prestazioni, ma spesso non all’altezza delle sue qualità tennistiche, specialmente negli slam, dove si ricorda un solo ottavo di finale raggiunto al Roland Garros e nulla più. Prima di questa cavalcata trionfale in Turchia, l’abbiamo vista giocare sulla terra battuta di Aix en Provence in Fed Cup, responsabilizzata, forse troppo, dal capitano Noah, nel tentativo di portare a casa un punto prezioso per la sua nazionale; è stata quasi sul punto di farcela, prima con Sloane Stephens, il giorno successivo con Madison Keys, ma la pressione ha pesato e non poco. Yannick, però, da buon mentore preveggente che difficilmente sbaglia, aveva intuito che qualcosa di positivo sarebbe potuto saltar fuori da una giocatrice molto più dotata di quanto palmares e classifica non abbiano dimostrato. Solo che la Fed Cup non era il palcoscenico giusto evidentemente, la millenaria Istanbul invece sì. Favorita da un tabellone non impossibile fino al quarto di finale contro Caroline Wozniacki, Pauline ha affrontato al primo turno la WC turca Ayla Aksu a cui ha rifilato un 62 62, poi la kazaka Putinseva, osso duro se in giornata, che le ha strappato un set e, forse miracolata dal ritiro della numero due del mondo, che comunque non era apparsa particolarmente sprintosa e motivata già dal match contro la nostra Sara Errani, ha battuto la testa di serie numero 7 Begu in due set per approdare in finale opposta alla slovena Polona Hercog, 27 anni, anche lei due volte campionessa sul freddo clay di Bastad in Svezia, ma a corto di titoli dalla bellezza di 6 anni.
IL MATCH
E’ stata una partita giocata prevalentemente da fondo campo, con una tattica più aggressiva da parte della Parmentier e più difensivista dal lato della Hercog. Scambi lunghi sulla diagonale del rovescio ne hanno caratterizzato l’andatura, intervallati da alcuni colpi di fino come uno smash della francese sul 2-1 e una deliziosa palla corta della slovena sul 3 pari del primo set. Il primo break per la transalpina arriva nel sesto game, a cui basta una sola occasione e una risposta sbagliata dell’avversaria per portarsi in vantaggio e servire per il 5-3. La slovena mantiene la battuta, Pauline serve per il set e un rovescio in rete di Polona glielo consegna. Nel secondo il livello sale, come anche la veemenza dei colpi della Hercog, più solida in battuta rispetto all’avversaria, ma molto più fallosa. Nel quinto game arriva un altro break per la francese che, sebbene meno ficcante col pressing da fondo, corre di più e induce l’avversaria a sbagliare. Ma il vantaggio dura poco, dato che subito dopo Polona pareggia i conti e, recuperata fiducia e un pizzico di precisione in più, raccimola quattro giochi di fila vincendo il secondo parziale, sebbene abbia avuto il braccio tremante al primo set-point, procastinando il sigillo a quello successivo. Nel parziale decisivo l’inerzia cambia ed è la francese a subire per prima il break nel terzo gioco, bruciata nella corsa in avanti dalla slovena, che la riempie di dritti in chop e la costringe agli straordinari in recupero. Ma nel game successivo arriva subito il contro-break, causato da errori assolutamente evitabili dalla Hercog che va in stand by col dritto, innescando così la perdita del successivo servizio. Ma le sorprese non sono finite: Parmentier non approfitta del momento no dell’avversaria e concede la battuta un attimo dopo, rimettendola in gioco a pieno titolo. La trentaduenne “stranamente” però non si disunisce, recupera terreno assieme ad un altro break e al momento di chiudere salva, a sua volta, una palla break in favore dell’avversaria e chiude al primo match point disponibile, aiutata da un dritto in rete dell’avversaria, l’ennesimo della partita.
Terzo titolo in carriera dunque per la transalpina, su tre finali disputate, che grazie a questo risultato potrà recuperare svariate posizioni in classifica e, a partire da domani, rientrare in top 100, assestandosi alla novantaduesima posizione. Questo successo le consentirà di avere un posizionamento ragguardevole soprattutto in ottica Roland Garros, con la possibilità concreta di non dover affrontare le qualificazioni. Notevole balzo in classifica anche per Hercog, che sempre domani salirà alla sessantaduesima posizione, avvicinandosi al suo best ranking di numero 35, registrato appunto quasi 7 anni fa.
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Buona settimana per la veterana francese che ha saputo essere più incisiva della giovane Hergoc.