La finale del torneo WTA di Madrid risolleva, almeno in parte, un torneo contrassegnato da ritiri e da una moria di teste di serie. Un’edizione senza dubbio sottotono, in quello che doveva essere il primo vero evento con tutte le BIG su terra battuta, e che invece si è rivelato un flop, almeno a livello empatico. Da una parte la romena Simona Halep, che sembrerebbe essere ritornata ad un buon livello dopo lunghi mesi di alti e bassi; dall’altra Dominka Cibulkova, la piccola slovacca che, al rientro da un infortunio all’inizio della stagione, ha riassaporato il sapore della vittoria, annichilendo la Radwanska all’esordio e rimontando nel secondo turno la Garcia, dopo essere stata sotto 6-0 ed un break di svantaggio. Gli scontri diretti tra le due vedono la Cibulkova in vantaggio per 3-1, con l’ultimo match risalente al 2014, ai quarti degli Australian Open, quando la slovacca, sulla strada per la finale, ha sconfitto la stessa Halep con un eloquente 6-3 6-0. Molte cose sono cambiante negli ultimi due anni, ma ci si aspetta una finale avvincente.
HALEP, ON FIRE! – La rumena, in apertura di primo parziale, sfrutta immediatamente le sue opportunità di break, e strappa il servizio alla Cibulkova, grazie ad un avvio convincente. A 15 tiene il servizio la Halep, con un vincente di dritto inside-out, mostrando un controllo di palla notevole. Una caparbia Dominika, a suon di “pome” non si lascia intimorire da un avvio in salita, e mette a segno tre vincenti consecutivi ed un ace di seconda. Nel quarto gioco si entra nel vivo del match, con un game ai vantaggi; con qualche patema Halep difende il suo turno di servizio e si porta 3-1. Una Cibulkova sotto pressione non riesce ad imprimere il proprio ritmo al match, e lo scambio è quasi sempre nelle mani della romena, che dal canto suo, sta gestendo bene gli affondi dell’avversaria. Doppio break e 4-1 per lei. Recuperando da 0-40 e con un pizzico di tremore, Simona Halep chiude il primo parziale con il punteggio di 6-2 in mezz’ora di gioco.
SIMONA, VINCE E CONVINCE – Il secondo parziale segue la scia di quello appena conclusosi. La Halep tiene il servizio in apertura, e con caparbietà si porta in vantaggio 2-0, mostrando la volontà di non lasciare fiato alla Cibulkova, che arranca. Il game di svolta è il quarto, con la slovacca che spreca due palle del controbreak. 7 minuti di lotta ed intensità assolute, che permettono alla Halep di mantenere il vantaggio acquisito. 3-1. Il match segue l’andamento dei servizi, la Halep mantiene il controllo delle operazioni, e non soffre molto al servizio, complice una Cibulkova che non sembra crederci più di tanto ormai. Una Halep in gran spolvero mantiente il sangue freddo e chiude un match a senso unico a livello tecnico e tattico. 6-2 6-4, 12esimo titolo in carriera.
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