Non è stata la finale che tutti si aspettavano, visto che ad affrontarsi nell’atto finale del torneo WTA 1000 di Miami erano due delle tenniste più forti e tecnicamente complete al mondo. Da una parte l’australiana Ashleigh Barty, numero 1 del mondo, forte di una visione tattica eccezionale e una grande varietà di colpi, sia a fondocampo che a rete. Opposta a lei Bianca Andreescu, ventenne canadese capace di passare dalla fase di difesa a quella di attacco con una naturalezza unica, per poi completare l’opera con una smorzata leggera, che si spegne poco dopo aver superato la rete. Uno scontro titanico, in cui si prevedeva una dura lotta fisica ricca di slice, smorzate e discese a rete, ma la trama è stata ben diversa grazie ad una Barty centrata e determinata e una Andreescu con poche soluzioni e troppo spesso fuori tempo.
Il primo set inizia nel segno della 24enne Aussie, che sa fin da subito esattamente cosa fare, a partire dallo schema 1-2 al servizio, con il dritto che è stato il vero protagonista di questo match, potente e preciso a qualsiasi altezza e da qualsiasi punto del campo. Lo slice di rovescio ha fatto il suo, anche se è più efficace contro giocatrici meno ordinate della campionessa Slam canadese, sempre perfetta nella ricerca di palla con le gambe. A livello tecnico, l’errore più grave commesso oggi rimane il rovescio anticipato, marchio di fabbrica di Bianca, completamente fuori tempo sul dritto carico della sua avversaria e troppo spesso lento e aggredibile. Subito avanti 3-0, Barty ha rischiato di subire il ritorno della numero 8 del seeding concedendole il break, salvo riprenderselo pochi minuti dopo. È stato proprio il secondo break a decidere le sorti del primo parziale, finito per 6 giochi a 3 in favore della campionessa in carica.
La situazione non sembra cambiare e dopo un difficile primo game arriva il break in apertura di secondo set, sempre in favore dell’australiana, che ha davvero messo in campo il suo miglior tennis oggi. Quando la partita sembrava già compromessa è arrivata anche una brutta caduta di Andreescu, che ha richiesto l’intervento del fisioterapista per una probabile distorsione alla caviglia destra. Purtroppo per gli spettatori è arrivato poco dopo l’inevitabile ritiro, che ha consegnato ad Ash il trofeo e la vittoria in questo primo scontro diretto tra le due. Era dal 2015 che la favorita del seeding non trionfava a Miami, quando a farcela fu una Serena Williams in forma spaventosa. Inoltre, la tennista Aussie entra a far parte del ristretto gruppo di campionesse capaci di vincere due volte questo torneo; tra le altre ci sono le sorelle Williams, Maria Sharapova, Kim Clijsters e Victoria Azarenka. Per molti era il torneo del sorpasso, quello che avrebbe visto Naomi Osaka tornare in cima al ranking, visti i recenti titoli a US Open e Australian Open, e invece Miami ha restituito al circuito una Ashleigh Barty in salute e in grande spolvero, pronta a lottare per mantenere il primato della classifica, e una Bianca Andreescu con tanta voglia di stare bene e dire la sua, contro tutte. La lotta per il vertice sarà spietata, e la lista di pretendenti è sempre più ampia e interessante.