Si è tanto parlato del difficile – o per lo meno, particolare – momento che la Wta sta attraversando, un periodo di transizione che ha una precisa data di inizio: sabato 28 gennaio, 2017. In quel giorno Serena Williams vinse il suo 23esimo titolo, giocando la sua ultima partita prima di annunciare la gravidanza di cui tutti sappiamo. In questi due anni abbiamo visto una parata di numero 1, per non parlare delle vincitrici Slam, un circuito con pochi punti di riferimento anche a causa dell’assenza di Maria Sharapova e Viktoria Azarenka. In questi ultimi mesi queste tre grandi atlete sono tornate a giocare con buona continuità, anche se ai vertici del ranking rimangono giocatrici di generazione intermedia, nate tra il 1990 e il 1995. I segni dell’inizio di un profondo ricambio generazionale sono però ben chiari, e questa rivoluzione è già iniziata prima con Bencic e Ostapenko e nel 2018 con Naomi Osaka e Aryna Sabalenka, e l’arrivo di tenniste nate nel terzo millennio può solo enfatizzare questo cambiamento. Nella lista che segue mancano giocatrici come Sabalenka, Kuzmova, Kenin e Lapko perché già stabilmente in top 100 e più mature, mentre altre come Danilovic, Potapova o Kostyuk non sono inserite per mancanza di risultati negli ultimi mesi, lasciando così spazio alle meno note. Fuori classifica ma sempre da tenere d’occhio sono Juvan, Li, Chwalinska, Fernandez, Parry, Burel, Cocciaretto, Molinaro e altre ragazze in transizione dal circuito junior a quello delle grandi.
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