A RABAT JOHANNA KONTA VS MARIA SAKKARI – Finale a sorpresa a Rabat: a contendersi il titolo saranno Johanna Konta e Maria Sakkari. Un solo precedente tra le due giocatrici e fa decisamente poco testo: la tennista australiana naturalizzata britannica e la Sakkari si sono incontrate a Wimbledon 2017 e ad avere la meglio in quella occasione è stata ovviamente Johanna Konta che, giova ricordarlo, si sarebbe spinta fino alle semifinali. Sulla terra sarà tutt’altra storia, come tutt’altra giocatrice era nel 2017 Johanna Konta. Quello di due anni fa, per la Konta, è stato l’anno del best ranking al numero 4, dei titoli a Sydney e Miami. E’ comunque rilevante per la britannica l’aver centrato la finale in Marocco e per due motivi. Il primo: in questa stagione Johanna Konta non aveva vinto più di due partite in main draw. Attualmente numero 47 del mondo, la britannica ha ritrovato improvvisamente fiducia e continuità di risultati. La striscia positiva per lei è partita in Fed Cup, nella sfida tra Gran Bretagna e Kazakistan e ha trovato conferme a Rabat. E qua trattiamo il secondo motivo per cui la finale che oggi Johanna Konta ha conquistato, imponendosi su Ajla Tomljanovic, merita un approfondimento: la Konta tutto è tranne che una terraiola, tanto che l’unico titolo sulla superficie conquistato in carriera è l’ITF di Monstar 2008. Maria Sakkari è invece alla seconda finale Wta. La prima l’ha disputata lo scorso anno a San Jose e persa malamente per mano di Mihaela Buzarnescu. La tennista di Atene parte favorita perché si muove meglio sulla terra ed è stata protagonista di un torneo da incorniciare. Finora non ha ceduto set e si è sbarazzata con facilità di Olga Danilovic, Isabella Shinikova, della campionessa in carica Elise Mertens e poco fa si è confermata “giustiziera” delle tenniste del Belgio liquidando Alison Van Uytvanck. Maria Sakkari dovrà comunque prestare attenzione e non cadere nella stessa trappola emotiva che l’ha paralizzata a San Jose. Johanna Konta è in fiducia e si è fatta largo giocando un tennis aggressivo supportato da un’ottima resa del servizio. La britannica sarà poco propensa agli scambi lunghi e cercherà di applicare gli stessi schemi che adotta sul veloce, anche se con una maggiore prudenza.
A PRAGA LA PRIMA VOLTA DI MUCHOVA E TEICHMANN – A Praga finale tra la ceca Karolina Muchova e la svizzera Jil Teichmann. Un atto conclusivo che nessuno avrebbe potuto prevedere a inizio torneo. Karolina Muchova ha beneficiato di una wild card e, per il tennis espresso durante la settimana, onorato l’invito degli organizzatori. Jil Teichmann si è invece guadagnata il main draw passando attraverso le qualificazioni. Per entrambe si tratta della prima finale nel circuito Wta. Tutt’e due grazie al risultato odierno faranno un balzo significativo in classifica: +34 posizioni per la mancina svizzera, che oggi è virtualmente numero 112 e +31 per Karolina Muchova, che avanza fino al numero 75. Sarà una finale all’insegna del contrasto di stili: la potenza di Jil Teichmann, contro le variazioni della Muchova. Fin qua, contro le picchiatrici l’ha spuntata sempre la ventiduenne ceca. Karolina Muchova con il suo gioco fatto di cambi di ritmo e peso, attacchi in controtempo, splendide palle corte ha sfibrato una via l’altra Iga Swiatek, Jennifer Brady, Natalia Vikhlyantseva e Bernarda Pera. Ottimo torneo anche per Jil Teichmann, ventunenne sulla quale la federazione svizzera punta tantissimo e che, non a caso, è entrata a far parte in pianta stabile della rappresentativa di Fed Cup. La Teichmann ha avuto un tabellone difficile e battuto avversarie blasonate e tra loro tecnicamente molto diverse. In successione: Ekaterina Alexandrova, Svetlana Kuznetsova, Tamara Korpatsch (quello con la tedesca è stato sulla carta l’unico match abbordabile) e la severissima lezione impartita qualche ora fa a Barbora Strycova. L’appuntamento per le due tenniste a caccia del primo trofeo in carriera è fissato per le 11 di domani. A favore di Jil Teichmann potrebbero giocare la solidità fin qua espressa e la maggiore attitudine alla superficie (l’atleta svizzera è di formazione spagnola), mentre Karolina Muchova dovrà giocarsi al massimo la carta dell’imprevedibilità.
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Kàjo pojd’!!!
Karolina and Johanna please make me happy!!! Pojdcomeon!!!!!!