Dopo la sudata impresa del turno precedente, dove ha dovuto annullare un matchpoint nel secondo parziale a Cindy Burger prima di conquistare il successo nel set decisivo, vittoria più agevole per Francesca Schiavone che, in semifinale, batte con un doppio 6-3 Petra Martic e conquista la finale del Rio Open.
Sul campo Centrale di Rio de Janeiro, i primi giochi scorrono molto rapidamente: la Martic riesce a imporre la sua potenza al servizio, mentre la Schiavone ha la meglio quando si tratta di usare la tecnica. Nessuna palla break fino al settimo game quando la tennista nata a Spalato commette due doppi falli regalando, di fatto, i primi tre breakpoint all’azzurra. La seconda chance è fruttuosa per Francesca che riesce a conquistare il primo break dell’incontro salendo sul 4-3. La leonessa riesce a tenere il successivo turno di battuta e nel nono gioco, con la Martic al servizio, riesce a guadagnare due setpoint. La croata mette a segno tre punti consecutivamente, cancellando le due opportunità di chiusura dell’avversaria e guadagnando il vantaggio, ma la Schiavone è decisa a portare a casa il set e, grazie a un paio di smash a rete, chiude la prima frazione per 6-3.
Parte benissimo il secondo segmento di gara per l’ex numero 4 del mondo. Francesca Schiavone tiene il proprio primo turno di battuta e, nel secondo game, riesce a brekkare la più giovane collega che, a sua volta, pare rassegnarsi dinanzi ai cambi di ritmo e ai fantastici colpi sciorinati dalla milanese. Nel quarto game, sotto 3-0, Petra Martic riesce a conquistare un gioco, interrompendo la striscia di sette di fila conquistati dall’italiana, e le sue speranze ritornano ad animarsi. Viceversa, l’euforia della Schiavone sembra affievolirsi e, complice un grave errore a rete, permette all’attuale numero 162 della Wta di recuperare il break di svantaggio e di imporsi per la prima volta sul servizio avversario. Sul parziale di 3-3 la Schiavone va sotto 15-40 concedendo altre due palle break, ma riesce, finalmente, a risollevarsi e a evitare il sorpasso della Martic. L’inerzia del match ritorna nella mani della leonessa, mentre la croata perde definitivamente la testa a causa di un nastro che favorisce l’azzurra. La tennista di Spalato commette il sesto e ultimo doppio fallo della sua gara e Francesca ottiene il break che le permette di servire per il match. La prima italiana a vincere un torneo dello Slam non perde la ghiotta occasione e, lasciando a 0 l’ormai rassegnata sfidante, conquista la finalissima del torneo di Rio.
Sarà la diciottesima finale in carriera per la Schiavone, a quasi tre anni di distanza dall’ultima che fu sulla terra di Marrakech dove, prima di trionfare in finale contro la spagnola Lourders Dominguez Lino, iniziò il torneo proprio vincendo su Petra Martic nel loro unico precedente prima d’oggi. Che sia di buon auspicio per l’azzurra in vista della finale di domani?
L’avversaria nell’ultimo atto dell’International brasiliano sarà la 23enne Shelby Rogers, che supera per 6-4 6-4 la wildcard rumena Sorana Cirstea e conquista la sua seconda finale in carriera dopo quella raggiunta a Bad Gastein nel 2014. In quell’occasione uscì sconfitta contro Andrea Petkovic.
Sarà il primo incontro tra la Schiavo e la tennista nata nel South Carolina che supera di una sola posizione nel ranking Wta la milanese.
Rio Open – Semifinali
F. Schiavone b. P. Martic 6-3 6-3
S. Rogers b. [WC] S. Cirstea 6-4 6-4
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Ah, un po’ di tennis, e non maniscalche.