Camila Giorgi ce l’ha fatta, sulla sua superficie preferita. Dopo tre finali perse (Katowice 2014 e 2015 e Linz 2014), la tennista italiana ha vinto il suo primo torneo in carriera alla ventesima edizione del torneo di s’-Hertogenbosch Olanda, quattro anni dopo il trionfo della connazionale Roberta Vinci. Grazie a questa vittoria, Camila ritorna n. 32 al mondo, a solo una posizione di distanza dal suo best-ranking.
Quello di oggi è il terzo torneo vinto da un’italiana nel 2015, dopo i successi di Sara Errani a Rio de Janeiro e Karin Knapp a Norimberga.
La maceratese è stata molto solida e concentrata durante tutto il match: ottima al servizio (8 ace e 74% di punti vinti con la prima) ed efficace alla risposta, ha sovrastato la pur bravissima svizzera Belinda Bencic, 18 anni e n. 33 del mondo, con il punteggio di 7-5 6-3 in un’ora e 24 minuti di partita. Dopo il match-point, Camila ha abbracciato e dedicato il torneo al padre Sergio – manco a dirlo, fuori di sé dalla gioia – e ha trattenuto a stento qualche lacrima di commozione. A fare la differenza è stata la maggior costanza della maceratese che, unita alla sua esplosività, è riuscita a sfruttare tutti i momenti decisivi in una partita molto equilibrata, a partire dai turni di servizio. In entrambi i set Camila ha sfruttato alla prima occasione le palle-break concesse dalla Bencic, senza concederne alcuna.
Quella che si è vista oggi è stata una Camila sicura, paziente al servizio e tutto sommato poco fallosa durante gli scambi; una Camila che, pur rimanendo aggressiva, ha accettato di soffrire e di rincorrere ogni palla scagliata dall’avversaria; senza mai tremare, ha ottenuto con decisione una vittoria fortemente voluta da anni e che ha conquistato, finalmente, con quella maturità di top-player che spesso le è mancata nei momenti importanti.
Ora Camila è tornata a sorridere e, ci auguriamo, questo primo titolo arrivato dopo una così lunga attesa, possa coincidere con la consapevolezza di poter essere una top-pleyer a tutti gli effetti, e non solo una mina vagante capace di scalpi illustri ogni tanto. Di certo, in queste prossime settimane sull’erba, la superficie dove si esprime meglio, Camila si profila come una delle possibili outsider per qualche altro risultato importante. Chissà, magari a Church Road, all’interno dell’All England Club.
La cronaca.
Il match inizia equilibratissimo al servizio fin dal primo game. Avanti 5 a 4, Camila si ritrova a 2 punti dal match, ma con grandissima autorità la Bencic evita il peggio e tiene il servizio. Sul 6 a 5 e 30 pari, Camila è brava a guadagnare la prima palla-break dell’incontro grazie a uno stupendo rovescio profondo; nel punto successivo la svizzera serve bene e ha in mano lo scambio, ma esagera e spreca tutto con un dritto in diagonale che regala il primo set all’italiana.
Anche il secondo set inizia in modo molto equilibrato, con entrambe che concedono pochissimi punti durante i turni di battuta. Sul 4 a 3 per Camila, però, Bencic va sotto 0-30; è di nuovo il dritto a tradirla nei due punti successivi, e con due errori clamorosi, la diciottenne di origine cecoslovacca regala il game a 0. Sul 5 a 3 e 30 pari Camila non trema: prima piazza un dritto profondo, che l’avversaria non riesce a contenere, quindi spara di nuovo sul rovescio della Bencic, che scaglia di poco fuori la linea di fondo. Camila alza le mani al cielo e corre ad abbracciare papà Sergio.