CIRCUITO WTA

Wta Stoccarda: Jasmine Paolini lotta ma cede alla distanza contro Sabalenka

Duello di potenza e nervi: Sabalenka vince, Paolini convince

Nel cuore della Porsche Arena di Stoccarda, Aryna Sabalenka ha staccato il biglietto per la finale del WTA 500 sulla terra rossa indoor, ma è Jasmine Paolini a uscire tra gli applausi. Il punteggio dice 7-5, 6-4 per la numero uno del mondo, ma il match ha raccontato molto di più: la toscana ha giocato alla pari, e per lunghi tratti, meglio della bielorussa, tenendo il pubblico con il fiato sospeso per un’ora e 35 minuti.

Per Sabalenka si tratta della quarta finale a Stoccarda e della possibilità di conquistare il terzo titolo stagionale. Ad attenderla, Jelena Ostapenko, che ha superato Ekaterina Aleksandrova con un doppio 6-4. Ma gli occhi restano puntati su quella che è stata una delle migliori versioni di Jasmine Paolini viste finora.

Primo set: un’altalena di break e contro-break

L’inizio è tutto in salita per Paolini: Sabalenka parte fortissimo, aggredisce ogni palla e vola rapidamente sul 3-0, approfittando di una partenza timida dell’azzurra, troppo attendista. Ma è proprio lo svantaggio a scuotere Jasmine, che inizia a trovare profondità e ritmo, costringendo la bielorussa a muoversi e sbagliare.

La toscana rimonta da 5-2 a 5-5, approfittando di alcuni passaggi a vuoto della rivale, tra cui un doppio fallo che regala il secondo break. Ma nell’undicesimo gioco, avanti 30-30, Paolini fallisce una volée piuttosto semplice: un errore pesante che permette a Sabalenka di portarsi 6-5 e chiudere poco dopo il set con un parziale di otto punti a uno.

Secondo set: Jasmine accelera, ma Aryna rimonta

Nel secondo parziale cambia tutto. Paolini vola sul 3-0, aiutata anche da un momento di blackout di Sabalenka, che sembra smarrita. L’azzurra gioca profondo, sposta l’avversaria e trova anche un pizzico di fortuna con un passante vincente che le vale il doppio break.

Ma la numero uno del mondo non resta a guardare. Con la consueta potenza, Aryna inizia la rimonta: prima accorcia (3-1), poi rientra sul 3-3, cancellando un’altra palla-break sul 4-3 per l’italiana. E ancora una volta, il momento decisivo arriva nel nono game: avanti 30-0, Jasmine commette un errore a rete su una volée, ed è il break che spiana la strada a Sabalenka. La bielorussa non trema, e chiude il match con un diritto lungolinea che le vale il 6-4 finale.

L’amarezza di un’occasione, il sapore della crescita

“Sfuma così la chance per l’azzurra di giocare la prima finale del 2025”, si potrebbe dire con rammarico. Ma sarebbe riduttivo. Jasmine Paolini ha giocato un match coraggioso, brillante a tratti, dimostrando di poter tenere testa alle più forti anche su una superficie ostica come la terra indoor. Rispetto alla sconfitta di Miami, in cui Aryna aveva dominato, questa semifinale è stata un confronto ad armi pari, risolto solo nei dettagli.

La bielorussa guida ora 5-2 negli scontri diretti, ma mai come stavolta Jasmine ha dato la sensazione di poterla battere. E se è vero che il tennis è fatto di punteggi, è altrettanto vero che la distanza tra le due si è accorciata.

Con un ranking da top 10, un gioco sempre più solido e la consapevolezza di poter competere con chiunque, la stagione di Paolini è appena cominciata. E le grandi imprese, a questo punto, sembrano solo questione di tempo.

Redazione Tennis Circus

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