Nel circuito femminile, si sa, tutto è possibile, soprattutto in Cina dove le riconferme e le sorprese possono affiorare da un momento all’altro e senza preavviso. Caroline Garcia, dopo una stagione deludente che l’ha vista letteralmente precipitare dalla posizione numero 4 alla 16, nel lieve arco di due settimane, ha ritrovato finalmente il giusto tennis e le buone motivazioni riuscendo a metterle in campo nel WTA International di Tianjin, sfruttando al meglio le sue note potenzialità e abbracciando, dopo oltre un anno, un trofeo che non arrivava dai tempi di Pechino 2017. La Cina, dunque, si rivela il palcoscenico migliore nel quale la campionessa transalpina riafferra stimoli e concentrazione. Un percorso netto quello di Garcia che, durante tutto il torneo, non hai mai perso un set, ha regolato severamente tre avversarie cinesi su tre e, all’ultimo atto, ha avuto la meglio su Karolina Pliskova che in semifinale aveva bistrattato la rediviva Timea Bacsinszky, altra potenziale stella del circuito martoriata da infortuni di ogni tipo, che sempre in terra mandarina è riuscita a risorgere, ancora una volta, dalle proprie ceneri.
Caroline Garcia batte Karolina Pliskova 76 (9) 63
IL MATCH: numerosi sono i rimpianti della ceca di Louny per un primo set che sembrava sicuro in cassaforte, essendosi issata al tie-break prima sul 5-1, per poi subire la rimonta della francese fino al 5 pari. Non è stato sufficiente ottenere un set point sul 6-5, in quanto non avendolo concretizzato, dopo oltre un’ora di gioco, la Garcia è riuscita a mettere il timbro sul primo parziale aggiudicandoselo per 9 punti a 7. Pliskova accusa il colpo psicologicamente e nel secondo set lascia strada libera alla transalpina che, senza alcun problema, si porta velocemente sul 5-0. Ad un passo dal titolo, che mancava da oltre un anno dopo la storica doppietta Wuhan-Pechino, Caroline si irrigidisce e, come spesso le accade, si complica la vita perdendo tre giochi consecutivi; riesce comunque a non disunirsi del tutto e a chiudere con il servizio a disposizione sul 5-3. Una sconfitta, questa, che può costare molto cara a Karolina Pliskova, in chiave qualificazione alle WTA Finals di Singapore. Con la conquista del titolo avrebbe chiuso definitivamente la pratica, adesso invece il suo destino dipenderà dai risultati del torneo di Lussemburgo della prossima settimana. Per Caroline Garcia si tratta del sesto sigillo in carriera su otto finali disputate. Succede nell’albo d’oro a Maria Sharapova e questo ulteriore titolo la riporterà ad un passo dalla top ten, esattamente alla posizione numero 12.
Ad una campionessa ritrovata ne aggiungiamo un’altra, che corrisponde al nome di Dayana Yastremska, ucraina classe 2000, praticamente sconosciuta al grande pubblico fino ad un paio di giorni fa. La giovanissima di Odessa, finalista juniores nel 2016 a Wimbledon, ha varcato la soglia della top 100 il 16 Luglio 2018. Partita dalle qualificazioni, ha schiacciato ogni avversaria a lei opposta tra cui Kristina Kucova, Zhang Shuai e infine la quotatissima Qiang Wang, numero 24 del seeding, autrice di un periodo tennistico d’oro che l’ha vista vincere due titoli in terra cinese e raggiungere la semifinale a Pechino solo otto giorni fa.
Dayana Yastremska batte Qiang Wang 62 61
IL MATCH: semplicemente demolita Qiang Wang, all’interno di una partita che di fatto non c’è mai stata. L’ucraina è stata superiore alla contendente asiatica sotto ogni profilo: servizio, risposta, dritto e rovescio. Nulla ha potuto la cinese, costretta a correre da una parte all’altra del campo spesso invano, data l’intensità delle martellate da fondo di Yastremska. Ingiocabile sulla diagonale del dritto, la sovietica si è rivelata semplicemente troppo veloce e letale, decisa a non concedere la minima sbavatura. Wang, in ritardo e fallosa, non ha mai avuto il tempo per organizzare il suo gioco e impiantare una controtattica adatta, essenzialmente perché nella gara da fondo la più forte era la giovanissima avversaria. Dopo appena un’ora di gioco Yastremska si è portata avanti 40-15 con due match point a favore, vanificati però da due doppi falli, sintomo di un normalissimo ed umano nervosismo per la pressione di chiudere. Ma dopo 5 servizi sbagliati, col sesto rimette in piedi la dittatura stabilita durante tutto l’incontro e ferisce la Wang prima con un vincente di rovescio pazzesco, in seguito salva una palla break con uno schiaffo al volo, poi lascia ferma la cinese con un dritto in cross pauroso, per potenza e angolatura, e in ultimo piazza un servizio vincente che le consegna il primo titolo di peso della carriera (sicuramente non l’ultimo). Dyana Yastremska è la seconda giocatrice del nuovo millennio a vincere un torneo WTA, dopo la vittoria di Olga Danilovic al torneo di Mosca. E così come accaduto per la giovanissima figlia del grande cestista serbo Sasha, dopo il successo in Russia, anche per la diciottenne Yastremska ci sarà un notevole balzo in classifica, grazie al punteggio di questa finale vinta ad Hong Kong che le consentirà di sfondare la porta delle prime 100 al mondo, occupando la casella numero 66 del ranking mondiale. La biondissima di Odessa succede così nell’albo d’oro ad Anastasija Pavlyuchenkova e lascia un’impronta significativa all’interno della next-gen al femminile assieme a Marta Kostyuk, oltre ad incrementare l’interessante bilancio della compagine ucraina che, nel 2018, ha permesso a tre giocatrici differenti (Svitolina, Tsurenko e appunto Yastremska) di vincere un titolo WTA.