C’era grande attesa per queste due giornate; fin dal principio, appariva chiaro come i match di terzo e quarto turno avrebbero avuto grande appeal, con dei match preannunciati davvero invitanti. Ci si aspettava anche qualche sorpresa, ma di certo non quelle che abbiamo potuto ammirare nelle due nottate italiane.
La più sconvolgente è senza dubbi quella di Ashleigh Barty. Arrivava a New York con grandi favori del pronostico, cosa che in campo WTA non accade molto di frequente, e nonostante un primo turno non solidissimo, sarebbe dovuta arrivare ai quarti senza eccessivi danni. Ed invece ci ha pensato la tennista di casa Shelby Rogers a compiere la magia, recuperando uno svantaggio di 2-5 nel set decisivo e chiudendo al tie-break. Si tratta della più importante vittoria in carriera, arrivata sul campo più importante della sua nazione.
Qualche scalpore in meno lo ha suscitato l’uscita di scena di Naomi Osaka, già due volte vincitrice qui a New York, che ha sprecato molto contro Leylah Fernandez, 18enne canadese, ed è uscita i tre set. Ne è seguita una conferenza stampa malinconica, seppur prevedibile, in cui la nipponica ha annunciato una pausa dal tennis, attualmente senza una data di scadenza. Tra le teste di serie uscite di scena appare anche Petra Kvitova, che però non era data così favorita contro la greca Maria Sakkari. Quest’ultima è ormai una certezza nei grandi appuntamenti e sta imparando a gestire con intelligenza anche tenniste potenti come la ceca. Sarà molto interessante l’ottavo che la vedrà opposta alla campionessa del 2019, Bianca Andreescu, che nella giornata di ieri ha lasciato ben poco a Greet Minnen.
Procedono senza intoppi invece Sabalenka, Svitolina, Pliskova e Krejcikova, le altre tenniste che compongono la top8, che non hanno perso nemmeno un set nei loro match di terzo turno. Per tutte loro però, la posta in gioco si alzerà già dagli ottavi: Sabalenka affronterà la ex compagna di doppio e grande amica Mertens, che ha gestito benissimo il grande repertorio di Ons Jabeur, Svitolina darà vita ad un match d’altri tempi contro Simona Halep, con cui si è spartita il vertice WTA qualche anno fa, Pliskova se la vedrà con la finalista del Roland Garros Pavlyuchenkova e infine Krejcikova troverà la due volte campionessa Slam Garbine Muguruza. Si alza la posta in gioco anche per l’oro olimpico Belinda Bencic, che dopo aver battuto nettamente Jessica Pegula avrà davanti a sé Iga Swiatek,con l’ultima che ha suscitato però più di un dubbio nei suoi ultimi due match.
Oltre alle tenniste già citate, una nota speciale a parte la merita la classe 2002 Emma Raducanu, che aveva già ammaliato tutti a Wimbledon, sfruttando la wildcard offertale per compiere una splendida cavalcata fino alla seconda settimana. A New York è partita dalle qualificazioni e ha demolito chiunque le sia capitata davanti, cedendo in tutto 12 game in tre match di main draw. Tutti avrebbero voluto per lei ora il grande test contro Ashleigh Barty, sfumato per poco a Londra, ma vista l’eliminazione dell’australiana ci sarà un turno ampiamente alla portata per il tennis messo in campo da Raducanu negli scorsi giorni. A prescindere dall’esito del torneo comunque, per la britannica è arrivato il momento di immergersi completamente nella WTA, in modo da essere fissa nel tour maggiore fin dall’inizio del 2022. A meno che non vinca direttamente il torneo, in quel caso, non serve dirlo, sarebbe già consacrata tra le stelle senza bisogno di altre conferme.