Magari non sarà il compleanno più felice della sua vita, per via degli acciacchi fisici che lo stanno torturando in questi ultimi mesi, tuttavia può festeggiare le sue 37 (trentasette!) primavere con orgoglio. Parliamo del gigante buono Ivo Karlovic, soprannominato del circuito “Dr. Ivo”, che oggi 28 febbraio entra a far parte di quella piccola élite di tennisti longevi, in grado di resistere ai massimi livelli nonostante l’età da vecchietti. Come dicevamo, il fisico comincia a dare segni di cedimento e gli scricchiolii del ginocchio destro in questo inizio di stagione 2016 gli hanno causato solo sconfitte. Un trend che lo ha portato per la prima volta fuori dai top 30 dopo 16 mesi (dall’ottobre del 2014), attualmente è alla posizione n. 31, e che lo spingerà ancora più lontano quando l’Atp aggiornerà nuovamente le classifiche. Ma poco male. Il croato di Zagabria è riconosciuto per avere una gran dose di autoironia e saprà prendere questa difficile fase della sua carriera con la giusta filosofia. Magari riposandosi un po’, come auspica suo padre che in una recente uscita sugli organi di informazione ha detto chiaramente che suo figlio non è più un giovincello e che per mantenere un rendimento da top player dovrà saper rinunciare a qualche torneo in più.
Ivo Karlovic è forse uno dei tennisti più sottovalutati del circuito Atp. Non ha tanti estimatori quanti forse meriterebbe. E non per via del suo gioco, tutt’altro che spettacolare, o per via del talento, non eccelso. Quanto piuttosto per la grande capacità di migliorarsi con il lavoro e il sudore. Perché diciamoci la verità, un gigante di 210 centimetri non è certo l’atleta ideale per uno sport come il tennis. Da croato, avrebbe forse potuto darsi al basket, disciplina così cara nel paese balcanico, ma la sua passione per la racchetta ha avuto fortunatamente il sopravvento.
Fortunatamente perché Dr. Ivo per il tennis ha dato tanto, nonostante la sua carriera sia iniziata un po’ in ritardo, quando aveva 22 anni, costellando quest’ultimo decennio di primati e record che lo hanno di fatto consacrato definitivamente, spazzando via i dubbi dei tanti scettici che lo vedevano un po’ inadeguato. Merito, manco a dirlo, della sua arma prediletta: il servizio. Con questo fondamentale, Ivo ha sbriciolato record su record, diventando il tennista che ha realizzato più ace, 10.247 il totale complessivo (in continuo aggiornamento), superando il compatriota Goran Ivanisevic fermo a quota 10.237. Inoltre, ha il record di ace in una singola partita al meglio dei 5 set: ben 78 in un match di Coppa Davis nel 2009 contro il ceco Radek Štěpánek. Ma ha anche avuto il primato della battuta più veloce: 251 km/h, stabilito il 5 marzo 2011. Limite, quest’ultimo, battuto da Samuel Groth nel maggio del 2012 con 263 km/h. Ha superato due volte quota 1.000 ace in una stagione: la prima volta nel 2007 con 1.316, la seconda nel 2014 con 1.014. Le sue bombe al servizio sono quasi imprendibili e solo in pochi possono vantare di essere riusciti a strappare un break al gigante di Salata (il quartiere di Zagabria dove è cresciuto). Va anche detto che se nel tennis non esistessero i tie break probabilmente Karlovic non avrebbe ottenuto i risultati che ha raggiunto (6 titoli Atp e best ranking alla posizione n. 14 nel 2015), ma le regole sono queste e Ivo ha giustamente impostato il proprio gioco sulla base dei suoi punti di forza.
Tempo fa, rispondendo ai followers del suo profilo Twitter, a chi gli chiedeva se fosse in grado di battere Federer senza tie break, lui rispose ironicamente “Sì, in una rissa sì”. Lo stesso Roger Federer alcuni anni fa disse di lui: “Serve da un albero”. E pazienza se nei movimenti non è una scheggia o se i suoi colpi da fondocampo non siano così solidi. Nel corso della carriera nessuno può negare che Karlovic sia migliorato tantissimo e questo si deve solo alla serietà, alla determinazione e alla professionalità che lo ha sempre contraddistinto. Certo, il tempo passa e prima o poi sarà costretto ad appendere la racchetta al chiodo. Ma la sua mancanza nel circuito (e non solo) si sentirà. Lo spauracchio Dr. Ivo ha sempre dato quel pizzico di gusto in più nel seguire i match dei vari Federer, Djokovic e compagnia bella. Tanto di cappello, dunque, di fronte a un tennista che continua a dare l’esempio ai più giovani. E quando arriverà il giorno del suo ritiro, non potremo fare altro che fargli i più calorosi e sinceri complimenti. Auguri Ivo!