Buon compleanno a… Mary Pierce, che, nata a Montrèal in Canada, il 15 gennaio del 1975,da madre francese e padre americano quest’anno compie 41 anni.
Di doppia nazionalità, francese e statunitense, scopre il tennis all’età di 10 anni in Florida accompagnando un’amica agli allenamenti e convince il padre a iscriverla all’Accademia di Harry Hopman.
Quando all’età di 12 anni vince il campionato degli Stati Uniti, il padre abbandona il lavoro e si improvvisa coach della figlia. “Da quando mio padre scoprì il tennis la mia vita diventò difficile, mio padre ha preso in mano la mia vita, ritirandomi dalla scuola e facendomi allenare 8 ore al giorno” racconta la francese.
“Mary kill the bitch” [Mary ammazza la pu…ana] è la frase che urlava Jim Pierce all’allora dodicenne Mary durante un match juniores. Proprio a causa del padre-allenatore fu rifiutata dalla Federazione americana. Fu accettata però dalla FFT grazie all’intercessione della madre.
Nel 1989 al Torneo WTA di Thiers è la più giovane giocatrice a giocare nel circuito professionale maggiore, a soli 14 anni e 2 mesi. Negli anni ‘91 e ‘92 arriva ai più alti livelli vincendo a Palermo e Porto Rico e alla fine del 1992 è già n°13 del mondo. Nel ‘93 è in finale agli Australian Open opposta a Gabriela Sabatini e arriva agli ottavi al Roland Garros e agli US Open dove fra le altre batte Steffi Graf.
Nel 1994 arriva ancora in finale a Parigi contro Arantxa Sanchez Vicario dopo una serie impressionante di vittorie, ma è del 1995 la consacrazione, infatti in Australia conquista il suo primo titolo Slam battendo questa volta Arantxa Sanchez in finale per 6-3 6-2 e conquista titolo e quello che sarà il suo best ranking di n°3 del mondo.
Del 2000 il suo secondo titolo Slam, finalmente al French Open, dove batte in finale Conchita Martinez per 6-2, 7-5. É per lei una grande soddisfazione vincere questo titolo in terra francese. Sempre del 2000 è anche la vittoria a Indian Wells su Serena Williams per 6-1 6-2.
Negli anni seguenti molti alti e bassi. Mary è una delle tre francesi assieme ad Amèlie Mauresmo e a Marion Bartoli ad aver vinto almeno un titolo Slam e l’unica ad aver vinto il Roland Garros.
Nel 2005 è ancora in finale a Parigi battendo ai quarti la n. 1 del mondo Lindsay Davenport, ma cedendo in finale a Justine Henin. Sua anche la finale agli Us Open, dove però viene battuta in finale da Kim Clijsters.
Il 2006 è purtroppo l’anno che vede la sua battuta d’arresto. Infatti il suo obiettivo di raggiungere il n. 1 del ranking dopo vari infortuni prima alla caviglia, poi al piede, viene stroncato definitivamente dalla caduta e dalla conseguente distorsione al ginocchio sinistro al torneo di Linz mentre stava vincendo per 6-4 6-5 contro Vera Zvonareva.
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Ufficialmente, Mary Pierce non si è mai ritirata dalle competizioni, dapprima girando per medici che le dessero una speranza, poi con la riabilitazione. Ora però se ne è fatta una ragione. “Soffro di algodistrofia, una sindrome rarissima. Posso sperare, un giorno, di recuperare l’uso del mio ginocchio al 100%, al 50% o non recuperarlo del tutto”.
Da qualche anno, l’ex numero 3 mondiale vive a Trianon, un’isola nel cuore delle Mauritius mecca dei surfers e dà lezioni gratuite ai nipoti degli Hardy, che sono praticamente i padroni dell’isola e fa la commentatrice di tennis per la televisione francese. É stata lei a consegnare il premio del Roland Garros a Francesca Schiavone.
Impossibilitata a riprendere un’attività agonistica normale Mary si tiene in forma con esercizi quotidiani e dieta gluten-free. Si è anche avvicinata alla fede: “Da quando ho conosciuto Dio la mia vita è completamente cambiata” ha spiegato la francese. “Ho trovato la pace e un gioia interiore. Ora la mia vita è interamente rivolta a Dio. Tutto quello che faccio è per il Signore, che si tratti di allenamento o di un’opera benefica in Africa”.
“Mia madre diceva: “‘Tutto accade per una ragione e sempre per il meglio’: si vede che il mio destino era questo, ciò che Dio aveva in serbo per me era che facessi altre cose”.
Insomma, a 41 anni Mary Pierce sembra una donna libera e realizzata nella fede. Ma il tennis? “Se amo il tennis? Certo, ce l’ho nel sangue, fa parte del mio essere, lo amo da impazzire”