Per i più giovani o per chi semplicemente ha cominciato da poco a seguire il tennis e tutto ciò che vi ruota intorno, la figura di Barbara Schett è automaticamente collegata al ruolo di commentatrice e presentatrice del piccolo schermo al fianco di Mats Wilander in occasione dei tornei dello Slam. Ognuno di noi si è imbattuto almeno una volta nell’inconfondibile programma tennistico da loro condotto durante le prove Major della stagione, meramente per la curiosità data dal fascino di sentir parlare l’ex numero uno del mondo o per godere delle attente analisi sui match in corso. Eppure, con il passare degli anni, la rilevanza e l’influenza della Schett sono cresciute in modo esponenziale tanto da far mutare il nome del programma, che è giunto ad incorporare anche il suo cognome: da Game, Set and Mats a Game, Schett and Mats, nell’ottica di una personificazione crescente della trasmissione che ha investito gradualmente anche l’austriaca.
Il suo successo, si badi bene, non è però fatto recente o collegato solo al piccolo schermo, ma affonda le radici in un passato non molto lontano vissuto ad alti livelli sui campi da tennis. Scorrendo i ranking Wta tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, si scopre infatti come l’austriaca sia stata una tennista di livello mondiale, pur senza grandissimi acuti. La Schett infatti ha giocato a tennis, ed anche piuttosto bene, fino al 2005, raggiungendo la settima posizione del ranking in singolare e l’ottava in doppio, per un totale di tredici titoli complessivi nelle due specialità, con una particolare predilezione per la terra battuta. Non si è fatta mancare nemmeno il doppio misto, che le ha regalato una finale Slam in Australia ed una prestigiosa semifinale a Wimbledon, entrambe con quel Joshua Eagle che è poi diventato suo marito. Una favola degna dei migliori romanzi.
Il temperamento ed il carisma della Schett si sono trasferiti direttamente dal campo alla sua carriera televisiva, che uniti alla sua gran competenza l’hanno resa una delle commentatrici più apprezzate dell’intero panorama tennistico, se non la più apprezzata in assoluto. È stato John McEnroe a proporre e volere fortemente il cambiamento del nome della trasmissione più influente del tennis moderno; la campagna da lui lanciata in tal senso ha avuto un seguito pazzesco ed un enorme successo social, forse anche oltre le sue più rosee previsioni, a testimonianza di quanto Barbara Schett sia apprezzata dai tifosi e dai colleghi. Solare, carismatica e competente, coniuga meravigliosamente un’enorme conoscenza tennistica ad una grande capacità comunicativa, fortemente empatica e coinvolgente. Non è infatti necessariamente uno step automatico il passaggio dal campo alla cabina di commento o alla conduzione di un programma. Sono molti i tennisti che hanno intrapreso questo percorso e altrettanti coloro che non sono riusciti a farsi apprezzare in tal senso.
Barbara Schett rientra invece a pieno titolo nel gruppo dei migliori del suo settore. Ha saputo accompagnare e poi gradualmente affiancare l’importante ed ingombrante figura di Mats Wilander, fino a formare un solidissimo duo. In una fase così delicata ed incerta per il tennis e lo sport in generale, tra rinvii ed un futuro nebuloso, non possiamo che celebrare una grande donna protagonista del nostro amato sport: auguri Barbara Schett!
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