Il tennis mondiale festeggia oggi il diciottesimo compleanno di Mirra Andreeva, una delle stelle emergenti più brillanti del circuito WTA. Una cifra simbolica, più che anagrafica, per una giocatrice che ha già abbattuto record, messo in fila le più forti al mondo e incantato appassionati e addetti ai lavori con il suo talento precoce. Dalla Siberia al gotha del tennis, la sua è una favola moderna che si scrive giorno dopo giorno.
Nata il 29 aprile 2007, Mirra non sarebbe mai diventata tennista se i suoi genitori non avessero preso una decisione cruciale. Quando aspettavano Erika, la sorella maggiore di tre anni, valutavano se indirizzarla verso il tennis o la pallavolo. Alla fine, senza un motivo preciso, optarono per la racchetta. Da lì, Mirra ha seguito naturalmente le orme della sorella: «Non ho avuto molta scelta, mia madre ci portava sempre sul campo da tennis», ha raccontato scherzando durante un podcast con Caroline Garcia.
Ha iniziato a maneggiare le prime racchette da bambina, pur cadendo spesso a terra per il peso. Ma già a sei anni era chiaro che qualcosa stava nascendo. Cresciuta con la guida della madre e condividendo viaggi e stanze con Erika, oggi top 100, ha sviluppato un rapporto simbiotico col tennis, trasformando un’attività di famiglia in un destino personale.
Il suo primo torneo professionistico arriva nel febbraio del 2022, proprio nel giorno di San Valentino, a Sharm El Sheikh. Un debutto romantico nel senso più sportivo del termine. Dopo una vittoria e una sconfitta, torna in campo la settimana successiva e centra la prima finale. A meno di 15 anni aveva già conquistato due titoli W15 ad Antalya, poi un W25 in estate e un W60 in autunno. I segnali erano chiari: Andreeva non era una promessa, ma una certezza in costruzione.
Il 2023 segna il salto nei tornei più importanti. Dopo una finale persa all’Australian Open junior, riceve una wild card per il WTA 1000 di Madrid e sfrutta l’occasione alla perfezione: elimina Leylah Fernandez, Beatriz Haddad Maia e Magda Linette, prima di cedere agli ottavi contro Aryna Sabalenka. Da lì in avanti il suo cammino si fa costante e inarrestabile: ottavi a Wimbledon, terzo turno al Roland Garros e primo ingresso nella top 50 a soli 16 anni e cinque mesi.
A fine stagione 2023, dopo un buon torneo a Pechino e i quarti a Wimbledon, chiude da numero 16 al mondo. Ma la sua scalata era appena cominciata.
Il 2024 si apre con una nuova prova di forza: ottavi all’Australian Open, quarti ancora a Madrid e soprattutto semifinale al Roland Garros, risultato che nessuna raggiungeva a quell’età dai tempi di Maria Sharapova nel 2004. Sul rosso parigino, Mirra mostra forza mentale e resistenza fisica, arrendendosi solo a Jasmine Paolini.
Il calendario la porta poi a Iasi, dove conquista il suo primo titolo WTA, e alle Olimpiadi, dove in coppia con Diana Shnaider ottiene la medaglia d’argento nel doppio, superate solo dalla coppia azzurra Errani-Paolini. Una stagione chiusa con altri quarti in tornei 1000 (Cincinnati e Pechino) e una finale a Ningbo persa contro l’amica Daria Kasatkina. Il 2024 la vede chiudere con tre titoli WTA e un posto nella top 20 mondiale.
L’anno in corso, appena iniziato, ha già il sapore della consacrazione. Dopo un altro ottavo a Melbourne, Mirra si impone a Dubai diventando la più giovane vincitrice di un torneo WTA 1000, da quando la categoria è stata introdotta nel 2021. Ma non finisce lì: a Indian Wells batte Iga Swiatek in semifinale e poi Sabalenka in finale, conquistando il secondo titolo 1000 consecutivo. Questo doppio colpo la catapulta in top 10, dove ora occupa il settimo posto, con un record impressionante di 71 vittorie su 100 match disputati in carriera.
Guidata da Conchita Martinez, che la invita costantemente a “tenere i piedi per terra”, Andreeva alterna partite da veterana a momenti di leggerezza da teenager. Ama scherzare, è entusiasta per l’arrivo di un nuovo cagnolino, e continua a vivere il circuito con la freschezza di chi sa che «lasciatemi divertire» può essere un motto vincente.
Nel giorno del suo diciottesimo compleanno, Mirra è ancora protagonista a Madrid. Affronterà Coco Gauff nei quarti di finale con la possibilità, in caso di vittoria e risultati favorevoli, di entrare già nella top 5 del mondo. Un traguardo pazzesco per chi, solo due anni fa, otteneva qui la sua prima vittoria WTA.
Dal primo torneo nel giorno di San Valentino alla semifinale Slam, dai titoli 1000 alle medaglie olimpiche, la carriera di Andreeva sembra guidata da un copione perfetto. Eppure, tutto questo è solo l’inizio. Perché lei ha appena compiuto 18 anni.
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