Novak Djokovic compie oggi 28 anni. Il serbo, sempre più numero 1, sta attraversando lapice della sua carriera, e sembra lanciato per ottenere ancora più successi nei prossimi anni. In un tennis sempre più fisico e mentale, Nole è il prototipo perfetto del tennista moderno: non ha punti deboli, ha fondamentali da fondo campo devastanti, un grande servizio, una grandissima intelligenza tattica e una preparazione atletica impressionante. Enoto per la sua elasticità, e i suoi recuperi in spaccata fuori dal normale. Anche sotto rete e nel tocco è migliorato molto, e per questo non può che ringraziare Boris Becker, che lo allena da più di un anno.
Ma Djokovic non è solo una perfetta macchina da tennis, è molto di più. Fuori dal campo è una persona bellissima, molto alla mano, spontanea e sempre spiritosa. Anche dal lato umano è davvero grandissimo, viste le sue opere di beneficenza. Ciò che colpisce di lui, almeno personalmente, è la sua doppia personalità: fuori dal campo è, appunto, una persona divertente, scherzosa e spiritosa. Quando calca un campo da tennis, però, cambia completamente. In campo è un atleta straordinario, con una determinazione, una concentrazione e un perfezionismo fuori dal comune. La sua determinazione, però, non è casuale. Nole infatti ha attraversato uninfanzia difficile, in cui ha dovuto sviluppare la sua passione per questo sport sotto le bombe che cadevano sulla sua Serbia. La guerra, unesperienza sicuramente terribile, ha però permesso a Novak di maturare molto presto, quando era un bambino. Grazie alla sua ambizione, e allaiuto indispensabile della famiglia, che si è sacrificata non poco per il figlio, Nole è riuscito a fare il suo ingresso nel tennis che conta.
E senza quella inossidabile convinzione non avrebbe mai potuto superare quel muro apparentemente invalicabile, ovvero il duopolio Federer-Nadal. Mentre le due leggende si sfidavano nei palcoscenici più importanti, il Djoker vinceve i suoi primi titoli, nel circuito minore. I suoi incredibili sforzi, hanno poi prodotto i primi risultati: nel 2008 infatti il serbo vince il suo primo slam agli Australian Open. Quando tutti erano pronti per vederlo arrivare al vertice della classifica, si è presentato un nuovo terribile avversario, che ha complicato non poco le cose a Novak, fino a portarlo ad un passo dal ritiro. Questo ostacolo, ancora più grande di Federer e Nadal, era proprio il fisico che oggi lo contraddistingue. Quello che adesso è per lui un punto di forza, era diventato il peggior male per Nole. In ogni match, infatti, Djokovic perdeva le forze, aveva attacchi di asma, e il più delle volte era costretto a ritirarsi, subendo a volte anche le prese in giro dei suoi colleghi (Andy Roddick, per esempio).