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Tsonga ne fa 30!

Il nostro appuntamento con le ricorrenze e i compleanni tennistici incontra oggi Jo-Wilfried Tsonga: simpatico giocatore francese dal grande talento, nel 2008 ha conquistato la finale agli Australian Open e quattro anni dopo ha raggiunto il suo best-ranking alla quinta posizione mondiale.
Dotato di una fisicità straordinaria, capace di usare il servizio e il dritto come armi letali, il tennista di Le Mans compie oggi 30 primavere. Il suo 2015 non è stato particolarmente esaltante, anzi: fermato da infortuni diversi ha giocato davvero pochino, e oggi, durante il torneo (quasi) di casa, a Monte Carlo, ha giocato addirittura la sua terza partita ufficiale perdendo da Marin Cilic in due set.
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Nato da madre francese e padre congolese, unisce la fisicità paterna all’eleganza, specie nei modi, ereditata dalla madre. Jo infatti è un giocatore davvero simpatico, corretto, mai provocatorio, sempre sorridente anche quando la partita si fa dura o il punteggio non amico. Un aspetto che nel tennis di oggi, competitivo, agonistico fino al parossismo talvolta, è bello da vedere e particolarmente apprezzato dal pubblico.

In questo momento la sua carriera è certamente davanti a un bivio: acciaccato già dalla finale di Davis, ben lontano dal suo best-ranking (ora è n. 14), con tanti giovani rincalzi che si affacciano pretenziosi ai piani alti del ranking ATP, Jo varca la soglia dei trent’anni con non poche preoccupazioni. Tornare in finale Slam, vincere un secondo Master 1000 (dopo Parigi-Bercy, conquistato nel 2008) appare possibile, guardando a Federer, Ferrer, e più in basso, a gente come Karlovic, Muller, Estrella-Burgos, che ruggiscono. Ma quanto lo supporterà il suo fisico, così determinante per sostenere un tennis d’attacco come il suo?
Di sicuro lo seguiremo da queste tribune con interesse e ammirazione: ci serve la fantasia coniugata con la potenza per ammirare un lato sempre apprezzato di questo sport, per raccontare di un giocatore che somiglia straordinariamente ad un mito dello sport tout court, Mohammed Alì, e che ne ricorda in certi momenti anche la poesia.

Auguri, Jo-Wilfried!

Alberto Maiale

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