“Questa è una giornata storica per il tennis italiano”. Negli ultimi anni, molti hanno probabilmente letto, pronunciato o pensato questa frase, riferendosi agli straordinari risultati ottenuti individualmente da un gruppo di ragazzi che, unito dalla maglia azzurra, ha intenzione di raggiungere un memorabile trionfo collettivo. A venticinque anni di distanza dall’ultima volta, l’Italia disputerà la finale di Coppa Davis, l’ottava della sua storia, dopo essere stata ad un passo dall’eliminazione in semifinale contro la Serbia capeggiata da Novak Djokovic, la cui ultima sconfitta in singolare nella competizione risaliva al 2011.
Nessun tennista era mai riuscito nell’impresa di annullare tre match point consecutivi in favore del numero uno del mondo, sul 5-4 nel terzo set, e di vincere successivamente la sfida, fino all’avvento di Jannik Sinner. In questo momento il classe 2001 è lo sportivo più popolare nella penisola, che ha riunito milioni di persone testimoni di un interesse per questo sport diffusosi in maniera incessante, per merito suo e degli altri azzurri che compongono la squadra guidata da Filippo Volandri.
Sinner, ingiustamente criticato per la sua assenza nella fase a gironi della competizione che si è svolta a settembre, si è erto a leader assoluto, ribaltando lo svantaggio provocato dal primo match sia nei quarti contro l’Olanda sia in semifinale contro la Serbia, e conquistando due successi in singolare e due in doppio. Questi ultimi in coppia con il suo fidato amico Lorenzo Sonego, l’indomabile spirito guerriero che si è nuovamente esaltato in Nazionale gestendo la pressione del doppio decisivo, con la parità dovuta ai due singolari.
L’ultimo ostacolo che separa l’Italia dalla famosa insalatiera è rappresentato dall’Australia, vincitrice per ben ventotto volte e approdata all’ultimo atto per la quarantanovesima volta. La squadra capitanata da Hewitt, ex numero uno al mondo, ha superato 2-1 la Cechia ai quarti e 2-0 la sorprendente Finlandia in semifinale. Il primo punto in singolare dovrebbe essere conteso da Alexei Popyrin, che si è imposto contro il finlandese Virtanen in due set, e Matteo Arnaldi, sceso in campo contro l’Olanda e che dovrebbe essere preferito a Lorenzo Musetti a causa del problema alla coscia sinistra da lui accusato nel match contro Kecmanovic.
Popyrin e Arnaldi, rispettivamente numero 40 e 44 del ranking, si sono aggiudicati un precedente a testa: l’australiano ad Umago, l’italiano a Shanghai, entrambi quest’anno e in tre set. Pochi dubbi per il secondo incontro, che vedrà opposti per la sesta volta Jannik Sinner e Alex de Minaur: i due avrebbero dovuto sfidarsi negli ottavi a Parigi-Bercy, nei precedenti Jannik è avanti 5-0 contro il numero 12 al mondo; nel 2023 hanno giocato insieme in doppio, sono stati protagonisti della finale del Masters 1000 di Toronto e non si sono sfidati a Parigi-Bercy per il ritiro del numero 4 ATP in seguito al secondo turno terminato a tarda notte.
Nell’eventuale doppio determinante, l’Australia può schierare la coppia esperta composta da Ebden e Purcell, nel 2022 vincitori di Wimbledon e finalisti agli Australian Open. Ebden, inoltre, è attualmente numero 4 al mondo nel ranking riservato alla specialità e ha disputato le ATP Finals con Bopanna. Per quanto riguarda l’Italia, Volandri punterà sull’ormai affiatato duo Sinner-Sonego. Nei precedenti tra le due nazionali finaliste si sono verificate quattro vittorie italiane e otto australiane, di cui tre nelle finali del 1960, 1961 e 1977.