Coppa Davis, l’Argentina ha scelto il suo quartetto

Saranno Del Potro, Pella, Delbonis e Mayer, i quattro prescelti del capitano Daniel Orsanic, per tentare di conquistare, in Croazia, la prima insalatiera della storia, per i sudamericani.

Nella giornata di venerdì, il capitano della nazionale argentina Daniel Orsanic, ha sciolto i (pochi) dubbi sulla formazione che, nel weekend dal 25 al 27 novembre, in casa di Marin Cilic e compagni, tenterà di conquistare per la prima volta la tanto ambita coppa Davis, finora sempre sfuggita agli “albicelesti”.

Ovviamente le grandi speranze dei sudamericani sono riposte in Juan Martin Del Potro, che dopo il rientro dall’ infortunio, è riuscito a risalire fino alla trentottesima posizione del Ranking Atp; insieme a lui, Federico Delbonis, Guido Pella, e Leonardo Mayer, avranno il compito di cercare di interrompere quello che per gli argentini rappresenta un vero e proprio tabù: nelle quattro precedenti finali infatti (1981, 2006, 2008, 2011), l’ Argentina è sempre stata sconfitta, e ci si augura che la quinta volta possa essere quella buona, dopo un cammino brillante che ha visto Del Potro e compagni, eliminare in sequenza Polonia, Italia, e Gran Bretagna, sempre in trasferta, e partendo spesso da sfavorita, e secondo il gigante di Tandil, anche questa volta i favoriti sono gli avversari.

“Partiamo assolutamente sfavoriti, perché giochiamo in trasferta, contro due singolaristi forti come Cilic e Karlovic, che avranno il vantaggio di scegliere la superficie a loro più congeniale, ma questo non vuol dire che dobbiamo essere sconfitti in partenza, perché in Davis può succedere di tutto”.

Inutile dire che gran parte dell’ esito della finale dipenderà da Del Potro, già capace in questa stagione di imporsi sui big che occupano le prime posizioni della classifica, ma oltre a DelPo non va dimenticato un giocatore solido come Delbonis, numero 42 del Ranking, capace di dare filo da torcere a chiunque.

1 comment
  1. Auguri all’argentina, non ha vinto l’insalatiera con quella che forse è stata la generazione migliore (Coria, Nalbandian, Gaudio, Puerta, Zabaleta), magari questa è la volta buona…… un pò come ha fatto il Portogallo nel calcio, dove non ha vinto nulla con la generazione d’oro di Figo, Rui Costa, Deco, Simao, Couto Maniche, e i giovanissimi Pepe, Quaresma e Ronaldo che si sono rifatti quest’anno ai campionati europei pur con una squadra molto meno forte……

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