Coppa Davis, Seppi non pervenuto. Kazakistan si porta sul 2-2

Mikhail Kukushkin

Al National Tennis Center di Astana continua la sfida tra Italia e Kazakistan. A dispetto dei favori del pronostico che parlavano italiano, il n. 1 kazako Michail Kukushkin supera Seppi in tre set agevoli (si è combattuto veramente solo nel primo set) dopo aver battuto l’altro ieri Simone Bolelli e tiene la sua squadra in vita. Adesso sarà decisivo l’ultimo singolare che potrà vedere opposto a Nedovyesov il nostro n. 1 per classifica, Fabio Fognini in sostituzione di un Bolelli apparso in singolare meno brillante di quanto aveva fatto vedere nei tornei in questo periodo. Il match tra l’altoatesino e il n. 1 kazako somiglia molto al primo singolare di Bolelli: primo set combattutissimo, tie-break, set point azzurro annullato, scatto di kukushkin a chiudere il set e da lì in avanti partita a senso unico. Addirittura 8 games consecutivi persi da Seppi in uscita del tie-break.

Va detto che Kukushkin è fuori dai primi 50 del mondo quindi non stiamo parlando di un top player o di uno che ha colpi particolarmente insidiosi. Semplicemente il kazako è riuscito a mettere in campo il suo miglior tennis sulla sua superficie preferita, cosa che non è quasi riuscita né a Simone venerdì né tantomeno oggi ad Andreas. Deludente l’azzurro anche sul piano caratteriale, da lui ci si aspettava una prova d’esperienza e di mestiere, ma anche una risposta sul piano tennistico, visto come sta giocando in queste settimane.

Va detto, come piccola parziale attenuante, che i giudici di linea ne hanno combinato anche oggi una più del diavolo con diverse chiamate piuttosto clamorose che hanno costretto l’azzurro a chiamare diversi occhi di falco per aggiudicarsi dei punti chiarissimi anche a occhio nudo. Clamorosa, ad esempio, la chiamata sul 5 pari del tie-break al primo set che avrebbe invertito il set point se Seppi non avesse chiamato l’hawk eye. E dire che Andreas aveva trovato per primo il break nel set d’apertura, addirittura a zero, ma anziché azzannare il parziale ha subito restituito il favore perdendo anche lui il suo turno di battuta a zero.

E’ stato l’unico break in favore dell’azzurro, che per il resto non è mai arrivato a 40 in risposta. Difficile fare un commento tecnico ad una prestazione così deludente, specie per come è stata gestita sul piano mentale. Difficile spiegare la debacle verticale a cui abbiamo assistito dopo il tie-break chiuso per 10-8. A volte accade che chi vince un set così tirato si rilassa e l’altro se ne avvantaggia. Qui invece l’atmosfera Davis ha amplificato i benefici del parziale vinto. Andreas non ha reagito anzi è apparso frastornato e non è riuscito a guardare avanti.

La squadra italiana resta comunque favorita. Se Fabio gioca come può e come sa, anche se siamo sul cemento, non può perdere al meglio dei cinque set contro Aleksandr Nedovyesov, che verrà schierato a sorpresa dal Kazakistan. Ventottenne, n. 130 del mondo (best ranking n. 72) dotato di buoni fondamentali per il cemento, autore di una discreta prestazione in doppio, ha battuto in carriera un top 50 ed un top 100, vincendo in tutto 4 partite nel circuito atp; è stato preferito a Golubev probabilmente più stanco e ritenuto meno adatto a sfidare uno con le caratteristiche del tennista ligure.

A Fabio quindi il compito di chiudere, compito delicato ma largamente alla sua portata. Una sua vittoria ci farebbe dimenticare l’incubo Kukushkin; una sua sconfitta sarebbe epocale al pari di una “Corea”, tanto per fare un ben noto (e a noi italiani, tristemente noto) paragone calcistico.

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