Coppa Davis: l’Italia domina la Corea del Sud

È cominciato il turno di qualificazione per la fase finale della Coppa Davis. Ottima giornata per l'Italia. Analizziamo le due partite.

Si gioca a porte chiuse sul centrale del Tennis Club Cagliari. Atmosfera surreale ed insolita per la Coppa Davis, che richiama sempre grande partecipazione e calore a sostegno degli atleti azzurri. Lo sa bene Fabio Fognini che per la Davis ha sempre combattuto con grande trasporto. Oggi però non ha potuto contare sull’entusiasmo contagioso del pubblico, assente a causa delle misure precauzionali per l’attuale emergenza sanitaria.

In questo turno di qualificazione l’Italia si trova a fronteggiare la Corea del Sud, squadra decisamente inferiore dal punto di vista qualitativo, ma non per questo da sottovalutare. La prima sfida è stata quella tra FogniniDunckhee Lee. I pronostici della vigilia pendevano nettamente e senza alcun dubbio verso il tennista azzurro, numero 11 al mondo, troppo ampio il divario con il suo avversario, numero 252 del ranking. E la partita comincia proprio come ci si aspettava, anzi forse ancora meglio. Il primo set dell’italiano è perfetto: Fabio è bravo a creare il suo gioco, con tranquillità; non forza mai il colpo, cerca gli angoli, fa muovere il suo avversario, costruisce il punto colpo dopo colpo. Il coreano non riesce a trovare ritmo e non trova alcun modo per impensierire Fognini. Cerca troppo spesso l’accelerazione; tenta invano molte iniziative per riuscire ad imporsi, ma sbatte sempre contro la solidità del suo avversario. In più regala davvero tanto con il dritto. Fabio allora controlla senza problemi, senza sbagliare nulla e vince tutto. Rischia qualcosa solo nel sesto gioco quando concede la prima e unica palla break a Dunckhee Lee, ma sistema tutto con il servizio. Il primo set è una sentenza severa: 6-0.

Nel secondo set la sfida diventa più combattuta. Si comincia subito con un break di Fognini che poi tiene comodamente il servizio, ma il coreano è tornato in campo con più determinazione e con la volontà di non mollare. Riesce a vincere il suo primo game del match (dopo gli 8 consecutivi persi) e addirittura strappa un break a Fognini. Si arriva dunque sul 2 pari. Ma Fabio non è calato nel rendimento, è sempre in pieno controllo e mette subito a segno il contro break, poi confermato. Tiene a fatica il suo turno di servizio Dunckhee Lee e resta agganciato al match. 4-3. Ma è sempre Fabio a fare la partita, gioca in scioltezza (nonostante qualche errore). Manda continuamente fuori giri il suo avversario, che non riesce a stringere il campo; trova grande profondità e lo costringe a giocare lontano dalla linea di fondo. Mette pressione al coreano, che sbaglia parecchio in risposta e palesa i suoi limiti tecnici. Da sottolineare però il suo encomiabile atteggiamento in campo: non molla mai, corre su ogni palla e cerca davvero di dare il massimo per trovare un punto. Ma contro questo Fognini per lui c’è poco da fare: riesce ad annullare il primo match point; poi però sul secondo Fabio gioca un dritto lungo linea meraviglioso, Dunckhee Lee sbaglia la risposta (complicatissima) e consegna la vittoria all’Italia. Finisce 6-0, 6-3. Uno a zero Italia. 

Comincia a piovere a Cagliari e il secondo match viene posticipato. Poco più di un’ora e un quarto e torna il sole. Scendono in campo Gianluca Mager e il numero uno sud coreano Nam. Anche per questo secondo incontro il favore dei pronostici è dalla nostra parte. Il tennista di Sanremo, numero 79 del ranking, parte molto bene: gioca bene da sinistra, si apre il campo con il rovescio e mette in difficoltà il suo avversario; non vuole strafare, complice magari anche un po’ di emozione per l’esordio in Davis, non forza i colpi e aspetta l’errore di Nam. Conquista un break già al terzo gioco e poi riesce a portarsi comodamente sul 3 a 1. Serve bene, non permette di attaccare in risposta e si mantiene saldamente in vantaggio. Il sud coreano cerca di accorciare il più possibile gli scambi, non vuole dare ritmo all’italiano. Diventa più difficile trovare continuità. Nam ricorre spesso al rovescio lungo linea per poi scendere a rete, e si affida molto al serve & volley. Mager però prende le dovute contromisure, deve cambiare la sua impostazione tattica. Non gioca il match che aveva preparato, ma è davvero bravo a saper reagire e ad imporsi con un gioco meno aggressivo ma comunque efficace. Finisce 6-3 per lui.

Il secondo set è una vera battaglia, senza risparmio di colpi. Mager torna in campo teso, fatica con il servizio e non riesce a chiudere il punto. Si parte allora con un break Corea, subito confermato al servizio. Mager poco coraggioso in risposta, sembra non riesca più a trovare gioco. 2 a 0. Gli scambi diventano molto lunghi, molto intensi. Tanti colpi, tanta fatica nel trovare il punto. Mager perde scioltezza e fluidità nei colpi, ma gioca con forza e grinta. Il gioco si fa davvero duro e sofferto. Sul 4 a 3 Nam inizia a sbagliare molto, Mager ha ritrovato grande determinazione. È un game pazzesco, di enorme sacrificio da entrambe le parti. Diventa una vera battaglia, non c’è più nessuno schema, nessuna tattica. Giocano con un’intensità incredibile. Mager conquista ben 5 palle break, tutte annullate. Sulla sesta finalmente agguanta il contro break. 4 pari. Cuore e grinta, Gianluca sta dando tutto, nonostante un fastidio alla gamba avvertito ad inizio set. È in trans agonistica e riesce ad operare il sorpasso. Risponde per chiudere il match, ma vuole strafare e sbaglia troppo. Poi riesce a tenere il servizio e risponde ancora per vincere. L’adrenalina e la tensione raggiungono l’apice, Nam non molla niente, l’azzurro lotta con tutte le sue forze. Vede sfuggirgli tra le mani 3 match point, ma poi arriva il quarto… Ed è quello buono. Vittoria Italia. 6-3, 7-5. Che partita, che battaglia. Due a zero Italia.

Ecco gli altri turni di giornata già conclusi:

– L’Ecuador è in vantaggio 2 a 0 sul Giappone;

– il Kazakhstan sta pareggiando 1 a 1 con l’Olanda (grazie alle vittorie rispettivamente di Bublik e Robin Haase);

– l’Australia si è portata sul 2 a 0 contro il Brasile (hanno vinto sia Millman che Thompson).

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