Una delle migliori annate dell’Italia, permette di sognare, soprattutto in ottica dell’ultimo appuntamento dell’anno: la prima edizione della nuova Coppa Davis 2019 in quel di Madrid. L’evento si giocherà dal 18 al 26 novembre in Spagna, al termine di un’annata da incorniciare: gli azzurri hanno vinto 5 titoli ATP, esordendo con Buenos Aires di Marco Cecchinato, finito per perdersi nel corso della stagione. Poi, Fabio Fognini alla prima affermazione in un 1000 a Montecarlo, nel regno di Rafael Nadal, quindi Matteo Berrettini a Budapest e Stoccarda, sull’erba come Lorenzo Sonego ad Antalya. Risultati a compimento di percorsi straordinari, in cui però vanno sottolineati i progressi del romano, semifinalista agli US Open 2019, oltre agli ottavi a Wimbledon contro Roger Federer, conquistando le classifiche alte del circuito maschile. Un’ottima continuità per il tennis italiano, soprattutto dopo che Ceck era stato protagonista a Parigi l’anno scorso tra gli ultimi 4 del torneo, godendosi il momento di coloro che finalmente illuminano i palcoscenici mondiali. Così come il futuro, considerando l’esplosione di Lorenzo Musetti vincendo gli Australian Open juniores a gennaio, oppure i primi punti e tornei ATP di Jannik Sinner, sino alle prime esperienze di Giulio Zeppieri. Gli ottimi piazzamenti di Fabio Fognini e Matteo Berrettini durante l’anno, con, rispettivamente, i quarti di finale e la semifinale di Shanghai, hanno permesso ai due italiano di credere ancora nelle ATP Finals di Londra. Berrettini è a soli 20 punti dalla top 10, mentre nella Race è ottavo e attualmente qualificato, in cui è ancora in corsa Fabio Fognini, già #9 al mondo quest’anno e che disputerà il torneo di Stoccolma domani.
COPPA DAVIS 2019- La prossima edizione di Coppa Davis sarà la prima con il nuovo format: l’Italia, dopo aver battuto l’India al primo turno, si giocherà il proprio gruppo delle fasi finali con Canada e Stati Uniti, che con 9 giocatori tra i primi 100, è seconda in classifica davanti all’Italia con 8; prima, la Francia con 12 giocatori. Gli azzurri sognano il secondo successo della sua Storia dopo 43 anni: nel 1976 l’unico successo, in cui c’era Corrado Barazzutti, attuale capitano della Nazionale, che è stato l’ultimo ad entrare in top 10 prima di Fognini, e il secondo ed ultimo giocatore dopo Adriano Panatta, dopo essere stato #4 al mondo dopo i successi di Roma e Parigi, ad andare al Masters Finale. Proprio il friulano, dopo i successi con la nazionale rosa in Fed Cup, si coccola i suoi fenomeni: In questo momento siamo una delle nazioni meglio piazzate in campo maschile e la rivalità tra Fabio e Matteo è positiva. I due ragazzi si stimano e sono amici, per me è una grande fortuna averli in squadra. E alle loro spalle abbiamo altri giocatori competitivi ai massimi livelli. Sono convinto che a Madrid avremo un grande team, solido e compatto con tanta scelta. Ne sono felice perché tutti vorrebbero avere problemi di abbondanza. Sarà una grande occasione da sfruttare al meglio.” Una fioritura importante, nata dopo anni di crisi, rimettendo al centro del villaggio i metodi di allenamento: “Ricevo molte telefonate da ogni parte del mondo e mi chiedono tutti il motivo di questo ottimo momento del nostro tennis. Ormai da diversi anni abbiamo migliorato la qualità dei nostri coach, dei nostri allenatori. Ora sono tanti, molto bravi e competenti. I giovani stanno crescendo grazie alle loro qualità, è ovvio, ma anche grazie a questa sinergia con la federazione che mette a disposizione dei giocatori tutto ciò che serve per rendere al meglio. Questo lavoro di squadra sta funzionando, si è creato un circolo virtuoso e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.” Un miglioramento che l’Italia spera continui, con un occhio sull’Europa…