Novak Djokovic, numero uno anche in solidarietà

Dopo le donazioni alla sua Serbia e all'Ospedale di Bergamo, Djokovic,, in quanto presidente del Player Council dell'Atp, ha fatto una proposta concreta in favore dei tanti tennisti oltre la 250esima posizione, seriamente danneggiati dallo stop del circuito causa emergenza Atp.

Solidarietà ai tempi del coronavirus anche nel mondo del tennis, capitanato, manco a dirlo, dal proprio numero uno, Novak Djokovic. Nomen omen, o meglio, numerus omen. Il suo nomen si era già fatto notare come mittente di una donazione di un milione di euro alla “sua” Serbia come aiuto per fronteggiare l’emergenza sanitaria, mentre più recente è la notizia, che ci riguarda più da vicino, di una donazione sempre a suo nomen all’ospedale di Bergamo, così come riportato da Peter Assembergs, direttore dell’ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) di Bergamo Ovest: “Ci sono arrivate donazioni importanti anche dall’estero e questo mi ha colpito molto. Quella che mi è rimasta impressa è sicuramente quella di Novak Djokovic, numero uno del tennis mondiale, che ha voluto pensare anche a noi, dopo aver fatto grandi cose per la Serbia. Per me è un grande uomo, spero di poterlo abbracciare presto.”

Ma alla sua personale partita contro l’emergenza, si aggiunge un altro colpo vincente. Questa volta il suo pensiero va ai colleghi di bassa classifica, come riporta Christopher Clarey del New York Times. In una lettera aperta, Djokovic (come presidente del Player Council dell’ATP) ha proposto, in seguito ad una discussione avuta sia con Federer che con Nadal, che i giocatori meglio classificati, quelli della top 100 in singolare e della top 20 in doppio, facciano un contributo in una scala che va dai 5.000 ai 30.000 dollari (in base alla classifica):

Dal numero 100 al 50 del ranking: 5.000 dollari

Dal numero 50 al 20 del ranking: 10.000 dollari

Dal numero 20 al 10 del ranking: 15.000 dollari

Dal numero 10 al 5 del ranking: 20.000 dollari

Dal numero 5 all’1 del ranking: 30.000 dollari

Doppisti nella top 20: 5.000 dollari ciascuno

Così si arriverebbe ad una cifra già molto considerevole, 1.050.000 dollari, con l’ATP che andrebbe a pareggiare questo “sforzo” versando lo stesso contributo. Alla colletta si aggiungerebbero anche i tornei più ricchi, ovvero Slam e Masters 1000 (per gli Slam il contributo sarebbe di 500.000 dollari).

L’obiettivo finale è quello di destinare 10.000 dollari a testa ai colleghi tra la posizione 250 e la 700 (ovvero quelli che non sono riusciti nemmeno a garantirsi un turno di qualificazione agli Australian Open), per un totale di circa 4,5 milioni di dollari. Un supporto concreto per tutti quei giocatori che non hanno la possibilità di accedere al montepremi dei tornei più prestigiosi e che quindi si trovano più in sofferenza in questo momento.

È oltre il 250° posto che si svolge la vera lotta finanziaria e sono questi giocatori che dobbiamo aiutare. Molti di loro stanno pensando di abbandonare il tennis professionistico perché semplicemente non possono sopravvivere economicamente.” dice Djokovic nella lettera. Perchè il giocatore numero 250 e quello numero 700 non sono solo numeri di una classifica, sono anche persone. Questo Novak lo sa, e non a caso è il numero uno, dentro e fuori dal campo.

Numerus omen, ci perdoneranno i latini.

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